Dopo aver ottenuto la grazia nel caso Caruana Galizia, Melvin Theuma si è rifiutato di testimoniare contro cinque persone sotto processo con l’accusa di avergli affidato un lavoro fantasma nel governo. Tra queste c’è proprio Yorgen Fenech, sospettato di essere il mandante dell’omicidio della giornalista.
Secondo i media maltesi il caso è iniziato 5 mesi fa, quando Theuma avrebbe ammesso, di aver aiutato a organizzare l’attentato a Caruana Galizia, su ordine di Fenech. La testimonianza contro il miliardario maltese gli valse la grazia presidenziale sul caso di omicidio. In quel contesto rivelò inoltre di aver ricevuto, circa 5 mesi prima dell’assassinio, un lavoro presso la società governativa Housing Maintenance and Embellishment Co.
Con quali mansioni? Nessuna. Pur ricevendo un regolare stipendio, era a tutti gli effetti un lavoro fantasma, al quale non si sarebbe mai presentato.
Le indagini hanno poi portato le autorità a incriminare per furto e appropriazione indebita l’ex responsabile del customer care dell’Ufficio del Primo Ministro Sandro Craus, l’ex segretario privato del ministero della Famiglia Anthony Ellul, l’ex AD dell’azienda coinvolta Anthony Muscat, l’ex capo di Gabinetto Keith Schembri e ancora una volta Yorgen Fenech.
Chiamato a testimoniare contro i cinque imputati nella giornata di venerdì 7 ottobre, Theuma si sarebbe però rifiutato. Il motivo, secondo i suoi legali, risiederebbe nella grazia presidenziale della quale ha beneficiato, applicabile solo al caso Caruana Galizia. Una sua testimonianza fuori dal “contesto” rischierebbe quindi di incriminarlo.
I legali dei cinque imputati hanno cercato di fare leva su questo aspetto, affermando che l’accusa avrebbe indotto Theuma a testimoniare con metodi fuorvianti. Sicuri che la grazia non copra eventuali responsabilità in altri casi, affermano che il testimone rischierebbe di incriminarsi da solo sotto giuramento. Ad avvalorare quest’ipotesi c’è stato il rifiuto dell’ispettore di polizia Nicholas Vella di fornire alla corte una copia della grazia presidenziale concessa a Theuma. Tutti questi aspetti hanno portato i difensori a cogliere la palla al balzo, chiedendo la cancellazione di qualsiasi sua testimonianza.
Non solo: uno dei legali di Fenech avrebbe inoltre chiesto misure cautelari per Theuma, in quanto l’aver ammesso di aver accettato denaro per un lavoro mai svolto potrebbe incriminarlo per appropriazione indebita e riciclaggio di denaro.
Gli avvocati difensori hanno sollevato molte obiezioni sulla validità di tutte le testimonianze avvenute finora: Theuma potrebbe infatti essere giudicato a sua volta colpevole degli stessi reati dei cinque imputati, cosa che potrebbe invalidare la sua testimonianza. Contestualmente, è stata messa in dubbio l’onestà dell’accusa nei confronti dell’uomo, che sarebbe stato convinto a testimoniare con l’inganno, sicuro di avere un’immunità che, di fatto, non esisterebbe. La legge obbliga infatti le autorità a incriminare chi ammette di aver compiuto un reato, cosa che Theuma farebbe esplicitamente qualora testimoniasse.