Ha preso il via la raccolta prove a carico di Darren Dimech, 46enne di Fgura, e Roderick Camilleri, 44enne di Birzebbugia, accusati di traffico di droga dopo il sequestro di 146 chili di cocaina presso il Malta Freeport. La partita, nascosta in un container, se immessa sul mercato nero avrebbe fruttato 20 milioni di euro. Entrambi gli imputati si sono dichiarati non colpevoli.
In tribunale si è venuto a scoprire che le indagini della polizia erano in corso da mesi, dopo che era emerso il sospetto che il Freeport fosse utilizzato per l’importazione di sostanze illecite. Il tutto si è poi concretizzato il 12 novembre, quando a seguito di una segnalazione sono state condotte delle perquisizioni sui mezzi in transito presso lo scalo, identificando un camion verde “sospetto” in uscita dai cancelli del Freeport.
Il veicolo, guidato da Dimech con Camilleri come passeggero, è stato fermato attorno alle 13:00. All’interno della cabina sono stati trovati tre sacchi contenenti dei panetti di cocaina: due dietro il sedile del conducente e uno dietro quello del passeggero.
L’ispezione ha inoltre portato alla scoperta di un container il cui sigillo di sicurezza era stato rotto. Al suo interno vi erano sacchi contenenti bottoni non perforati – si pensa utilizzati per mascherare il carico di droga – e altri sacchi simili a quelli trovati nella cabina del mezzo. Complessivamente, la polizia ha recuperato nella cabina del mezzo 105 panetti di cocaina per un peso totale di circa 105 chili, mentre altri 41 panetti sono stati trovati nel container, per un sequestro complessivo di 146 chili di droga.
Le analisi sui panetti di cocaina, ciascuno della dimensione di un foglio A5, hanno confermato che si trattava di cocaina pura, presumibilmente proveniente dal porto di Guayaquil in Ecuador e destinata al mercato maltese. La polizia ha inoltre riscontrato che i sigilli del container erano stati ripetutamente rotti e sostituiti, suggerendo una manomissione sistematica nel trasporto.
Durante gli interrogatori, Dimech ha dichiarato che lavorava come autista per una compagnia di trasporti e che conosceva Camilleri in quanto anche lui era un collaboratore della stessa società. Ha affermato di essere stato contattato il giorno stesso dal “collega” che gli avrebbe proposto di aiutarlo a trasportare della merce, offrendogli in cambio una somma tra 5.000 e 10.000 euro.
Pur sospettando che il carico potesse essere illegale – dato il compenso – Dimech ha sostenuto di non essere a conoscenza del contenuto esatto della merce e di non aver mai ricevuto quanto pattuito. Inoltre, il 44enne gli avrebbe chiesto di girare un video mentre apriva il container, rassicurandolo che la sicurezza dello scalo li avrebbe fatti uscire “senza problemi” dal Freeport.
Camilleri, invece, si è avvalso del diritto di non rispondere. Entrambi gli imputati sono soggetti a misure cautelari in carcere in attesa che sul caso proseguano le indagini.
(photo credits: Malta Police Force)
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