Sei persone sono state formalmente incriminate per il furto di 132 chili di resina di cannabis dal deposito militare delle Forze Armate maltesi (AFM) a Safi. Durante l’udienza di lunedì, il magistrato ha stabilito che vi sono prove sufficienti per processare
Sean Attard (30, Zebbug), Yousef Essesi (33, St. Paul’s Bay), i fratelli Carlos e Cleaven Pace (23 e 19, Marsa), Liam Stewart (23, Pietà) e Christa Gauci (21, Sannat, Gozo). Tutti negano le accuse di furto, associazione a delinquere finalizzata al traffico di droga e possesso aggravato di cannabis, mentre ad alcuni viene contestata anche la recidiva.
Il tribunale ha respinto la richiesta di libertà su cauzione per Liam Stewart, accusato pure di traffico di marijuana e cocaina oltre che di ricettazione di merce rubata e guida senza patente. Gli inquirenti ritengono che una parte significativa della droga rubata sia ancora dispersa e hanno evidenziato la gravità delle contestazioni, sebbene nel suo caso non includano quella di furto. Durante la perquisizione del veicolo e di un’abitazione collegata a Stewart al momento dell’arresto, la polizia ha rinvenuto droga, denaro contante, due tirapugni e dei panetti di resina di cannabis corrispondenti a quelli rubati dalla caserma dell’AFM di Safi.
Per gli altri cinque imputati, la decisione sulla custodia cautelare verrà presa nei prossimi giorni. La difesa ha sostenuto che tutti i testimoni civili hanno già deposto e che quindi non vi sono motivi validi per prolungare la loro detenzione. Tuttavia, la procura ha insistito sulla necessità di ulteriori indagini, poiché gran parte della sostanza sottratta dalla caserma la notte del 23 febbraio scorso non è stata ancora recuperata.
Su questo punto, la difesa ha sollevato interrogativi sulle responsabilità delle Forze Armate, sottolineando il “silenzio” adottato da quattro militari di stanza quella notte che nella precedente seduta hanno scelto di non testimoniare, avvalendosi della facoltà di non rispondere. Il magistrato, tuttavia, ha affermato che i soldati hanno il diritto di non autoincriminarsi, aggiungendo che sul caso sono ancora in corso le indagini e che non si escludono ulteriori arresti.
La vicenda tornerà ad essere discussa nelle aule di tribunale il 28 aprile, mentre nei prossimi giorni il magistrato sarà chiamato a pronunciarsi sulla richiesta di libertà su cauzione per gli altri cinque imputati.
(photo credits: Google Maps)
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