Ha preso il via la raccolta prove contro i sei individui arrestati il mese scorso in relazione al maxi furto di droga dal deposito militare di Safi, accusati di furto, associazione a delinquere finalizzata al traffico di droga e possesso di cannabis.
L’udienza ha rivelato nuovi dettagli su come il colpo sia stato messo a segno e le prove raccolte finora dagli investigatori. Tra queste, anche la smentita circa l’effettivo quantitativo di resina di cannabis rubato dai ladri che, secondo gli esperti forensi, sarebbe di 132 chili e non di 226 chili come dichiarato in conferenza stampa dalla polizia.
Inoltre, ad impedire la distruzione dell’ingente quantitativo di droga sotto sigillo per ordine del tribunale, parte di un carico da 13 milioni di euro sequestrato nel giugno 2024 al Malta Freeport, sarebbe stato un guasto tecnico all’inceneritore che aveva reso necessario il suo trasferimento nella base di Safi.
Alla sbarra Sean Attard, guardia di sicurezza 30enne di Zebbug, Yousef Essesi, 33 anni, tatuatore di St. Paul’s Bay, i fratelli Cleaven e Carlos Pace, rispettivamente disoccupato di 19 anni e tassista 23enne, entrambi di Marsa, Christa Gauci, 21enne di Sannat e fidanzata di Cleaven Pace, e Liam Stewart, 23enne di Pietà, escluso però dalle accuse di associazione a delinquere e furto (non sarebbe stato presente al momento della rapina) ma imputato per quella di spaccio, mentre per Carlos Pace va aggiunta la violazione della condizionale più altre misure cautelari a cui era già soggetto, e recidiva.
Secondo le prove raccolte dagli investigatori, il furto si è consumato il 23 febbraio tra la mezzanotte e le 2:30 del mattino. Le telecamere di sorveglianza hanno immortalato due individui (si dice Carlos Pace ed Essesi) che si introducevano per tre volte nel container sigillato contenente la droga sotto sequestro, uscendone con borse della spesa presumibilmente cariche di stupefacenti. I ladri avrebbero poi lasciato la struttura approfittando del varco creato nella recinzione metallica per poi svignarsela a bordo di un’auto, una Toyota Belta solitamente utilizzata da Essesi e che quella sera sarebbe stata guidata da Attard, che si è diretta verso un garage a Zebbug di pertinenza di quest’ultimo.
Le immagini della videosorveglianza hanno catturato anche una seconda auto nelle vicinanze della base militare, una Toyota Vitz, al cui volante ci sarebbe stata Christa Gauci, in compagnia del fidanzato; un’analisi dei dati di localizzazione del telefonino della giovane avrebbero confermato la sua presenza sul luogo del furto per circa due ore. Anche il DNA di Carlos Pace ed Essesi è stato rilevato sulla scena, nello specifico su delle torce ritrovate nei pressi della recinzione del deposito militare.
Il primo a finire in manette è stato Sean Attard, identificato mentre scendeva dall’auto vicino al garage “incriminato” di Zebbug, insieme ad Essesi e Carlos Pace. Durante la perquisizione della sua abitazione in cui sono state arrestate anche la madre, la sorella e una terza persona, la polizia ha trovato diversi panetti di resina di cannabis nascosti in borse di plastica.
Essesi, fermato poco dopo, ha indicato alla polizia il luogo in cui aveva nascosto parte della droga, trovata in un campo a San Gwann. Anche nel garage di Carlos Pace sono stati scoperti altri panetti di cannabis. Stewart è stato arrestato dopo essere stato trovato in possesso di parte della droga sottratta a Safi, oltre a della cocaina, mentre Cleaven Pace e la fidanzata Gauci si sono presentati spontaneamente presso la stazione di polizia.
Uno dei punti sollevati dalla difesa, riguarda il laboratorio dell’Università che ha effettuato le analisi chimiche sulle sostanze sequestrate. Un esperto ha testimoniato che la struttura non è attualmente accreditata e, per questo, è stata chiesta l’inammissibilità di tali prove.
Tutti gli imputati si sono dichiarati non colpevoli; il caso tornerà nelle aule di tribunale il prossimo 17 marzo, quando il magistrato dovrà anche decidere se concedere o meno la libertà su cauzione agli imputati.
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