Aveva ottenuto la libertà su cauzione per l’ottava volta la scorsa settimana, accusato di aver presumibilmente “perso” una bustina di cocaina mentre si trovava in caserma per firmare il libretto cauzionale e, pochi giorni fa, è riuscito a guadagnarsene un’altra, arrivando a quota nove. Se non è un record, poco ci manca.
La giustizia maltese si è dimostrata ancora una volta clemente con Terence Cini, 38enne di Qormi che, dopo l’episodio sopracitato, è tornato nuovamente in aula per un altro procedimento che lo vede accusato di aver tentato di corrompere un testimone.
L’uomo avrebbe tentato di comprare il silenzio di John Mugliette, detenuto in carcere e chiamato a testimoniare proprio contro Cini nell’ambito di un altro processo ancora in corso.
Secondo le ricostruzioni degli ispettori di polizia, Mugliette avrebbe contattato Cini almeno tre volte dal carcere, con quest’ultimo che gli avrebbe proposto di pagargli una sanzione da 40.000 euro più 7.000 euro di spese processuali, in cambio di una falsa testimonianza. La trattativa sarebbe poi proseguita tramite l’avvocato di Cini, Matthew Xuereb, che si sarebbe recato direttamente in carcere a fare visita a Mugliette per discutere del pagamento.
Nonostante il tentativo di corruzione rappresenti un reato non di poco conto, come il precedente collega anche il magistrato Astrid May Grima ha scelto di usare la mano leggera con Cini: libertà su cauzione per la nona volta, a fronte di un pagamento di 10.000 euro e altri 20.000 di garanzia personale.
L’uomo è stato inoltre sottoposto a coprifuoco e all’obbligo di firma del libretto di cauzione.