Un 21enne di Fgura è stato posto in custodia cautelare in relazione ad un episodio di bullismo che si sarebbe verificato tra dei minorenni di un istituto scolastico secondario.
Nel corso dell’udienza preliminare è emerso che Jake Dalli Balzan avrebbe fatto parte di un gruppo di sei giovanissimi che, agendo a volto coperto, lo scorso 23 novembre avrebbero aggredito in pieno giorno una quindicenne fuori casa puntandole una pistola alla tempia, mentre la fidanzata tredicenne dell’accusato l’avrebbe trafitta con un coltello.
La ragazzina sarebbe stata da tempo vittima di minacce e bullismo al punto di decidere di non frequentare più l’istituto.
Tuttavia, i “bulli” l’avrebbero intimata di “fargliela pagare” lo stesso, anche se non si fosse presentata a scuola. Per questo, il 20 novembre, si era recata presso la stazione di polizia denunciando la tredicenne che frequentava lo stesso istituto che l’aveva minacciata di accoltellarla se non le avesse dato dei soldi, anche se tutto ciò non è servito a fermare le molestie, culminate nella violenta aggressione di tre giorni dopo a Mqabba.
L’episodio ha portato all’arresto di Dalli Balzan, identificato dalla presunta vittima per il suo tatuaggio sul braccio. Anche la compagna di scuola – quella che l’avrebbe pugnalata – sarebbe stata riconosciuta dal suono della voce.
In tribunale, il 21enne si è dichiarato non colpevole di concorso nel reato, estorsione e detenzione di un coltello a serramanico che è stato rinvenuto nel garage della sua abitazione. Si tratterebbe della stessa arma utilizzata durante l’aggressione, sebbene non dall’imputato.
La difesa ha fatto richiesta per ottenere la libertà su cauzione del proprio assistito, sottolineando la mancanza di prove dirette contro di lui e il suo casellario giudiziario intatto, rigettata dalla Corte che ha evidenziato la gravità delle accuse, il rischio di inquinamento delle prove e il fatto che la presunta vittima non avesse ancora testimoniato.
Un aspetto controverso del caso è che la fidanzata tredicenne di Dalli Balzan, ritenuta la principale responsabile dell’aggressione, non può essere incriminata a causa della sua giovane età e delle modifiche alle leggi sulla responsabilità penale dei minori.
La Corte ha inoltre imposto un ordine di protezione a favore della presunta vittima, vietando la pubblicazione delle sue generalità.
(immagine di archivio, credits: Terry Caselli Photography)
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