Libertà su cauzione negata ai fratelli di Mohamed Ali Ahmed Elmushraty, alias “Lilu King”, sospettati di aver tentato di intimidire un testimone del processo in corso contro l’imprenditore-pugile accusato di riciclaggio di denaro, evasione fiscale, traffico di droga e di essere vicino alla criminalità organizzata.
L’arresto era avvenuto pochi giorni fa proprio nei corridoi del Tribunale, dove uno dei due avrebbe dovuto testimoniare nel caso che vede “Lilu King” imputato.
Secondo i media maltesi, gli accusati rispondono ai nomi di Mohaned Ali Ahmed Massarati, 31 anni, nato in Libia e titolare di passaporto olandese, in possesso dello status di rifugiato a Malta, e Mahmoud Mustafa Mohammed Aldabah, 26enne anche lui nato in Libia. Per loro le accuse sono di tentata corruzione di un testimone e di recidiva, per le quali entrambi si sono dichiarati non colpevoli.
In aula, l’ispettore che segue le indagini avrebbe confermato il motivo degli arresti, conseguenza della deposizione di un testimone (ex socio in affari di Elmushraty) nella giornata di lunedì: i due fratelli lo avrebbero raggiunto sul luogo di lavoro, chiedendogli di cambiare la propria versione dei fatti sull’acquisto di una Range Rover a lui intestata, ma di fatto appartenuta e pagata da “Lilu King”.
Interrogati, il maggiore dei due imputati avrebbe affermato di studiare all’estero e di recarsi a Malta solo per brevi periodi, mentre il fratello minore avrebbe dichiarato di essere disoccupato. Tra le altre cose, il 31enne in tribunale avrebbe affermato di avere una residenza fissa a St. Julian’s, non menzionata nei precedenti colloqui con le autorità alle quali avevano dichiarato di recarsi a Malta sono per brevi periodi. Inoltre, entrambi i fratelli di “Lilu King” avrebbero precedenti penali, e uno dei due sarebbe uscito di prigione appena due mesi fa.
Sulla base di queste considerazioni, al termine dell’udienza il magistrato ha deciso di respingere la richiesta di libertà su cauzione dei due imputati.