Un cittadino originario della Libia, Soko Moussa Shaha Ali, è in prigione da più di due anni con l’accusa di essere la mente dietro il dirottamento aereo a fine 2016.
La richiesta di libertà su cauzione di Shaha Ali è stata accolta solo oggi, a patto di adempiere a sette condizioni, fra cui un deposito di 20.000 euro, una garanzia personale di 50.000, ed il divieto di lasciare l’isola, senza il permesso della corte.
Ali è uno due libici arrestati e accusati di dirottamento aereo, terrorismo, violenza nei confronti di un passeggero, sequestro di persona, uso di armi, anche se finte, ed infine di aver causato danni d’immagine ed economici al Governo maltese.
Il giudice Consuelo Scerri Herrera, nel pronunciare una decisione destinata a far discutere, ha raccomandato ai legislatori di emanare leggi ad hoc per persone accusate di terrorismo, e dare ai magistrati maggiore potere discrezionale in casi di questo tipo.
Riguardo al dirottamento, questo è quanto scriveva nel 2016 l’agenzia ANSA:
I dirottatori dell’aereo libico deviato su Malta hanno concordato di rilasciare tutte le 118 persone a bordo e di deporre le armi: lo scrive il sito di Malta Today.
In un primo momento, i dirottatori che si erano impadroniti dell’aereo avevano minacciato di far saltare in aria il velivolo.
L’aereo dirottato su Malta è della compagnia libica Afriqiyah Airways, è un Airbus A320 con 118 persone a bordo. Il volo era partito da Sebha, nel sudovest della Libia, ed era diretto a Tripoli.
A dare la notizia del dirottamento è stato il primo ministro di Malta attraverso il suo account twitter.
L’aeroporto di Malta è stato intanto riaperto al traffico. Le autorità dello scalo hanno avvertito i passeggeri di ritardi su tutti i voli. Alle ore 12:28, nove voli erano già stati deviati sull’aeroporto di Catania e dieci voli erano in attesa di decollare.