Domenica sera il personale del centro di accoglienza di Ħal Far ha negato l’ingresso a tre migranti che si sono presentati ubriachi all’entrata. È stata questa, secondo quanto riferito al magistrato dai migranti stessi, la causa scatenante dei disordini che domenica notte hanno coinvolto un migliaio di migranti.
Secondo quanto riferito in tribunale, la rivolta di domenica scorsa presso il centro di accoglienza di Ħal Far avrebbe avuto inizio dopo che è stato rifiutato l’ingresso nella struttura a tre giovani migranti ubriachi.
I tre, il ventenne del Ciad Abdalla Muhammed Abdalla, un sedicenne sudanese e un diciassettenne nigeriano, sono imputati di svariati reati, ivi inclusa l’aggressione e il ferimento di due agenti di polizia e di un lavoratore del centro, il disturbo della quiete pubblica, atti osceni in luogo pubblico, e disobbedienza di fronte ai tutori della legge. I nomi dei minori sono riservati per ordine del tribunale.
Secondo quanto riferito dagli stessi imputati al magistrato per le indagini preliminari, Doreen Clarke, i tre sarebbero giunti a Malta qualche settimana fa per finire alloggiati presso il centro di Ħal Far. Domenica sera, presentandosi ubriachi all’ingresso, gli è stato impedito di entrare. La loro reazione è degenerata in una rivolta generalizzata che ha visto aggredire pubblici ufficiali e dare alle fiamme vetture e uffici.
I tre, che si proclamano non colpevoli, sono in custodia preventiva per evitare il pericolo di fughe.
Un altro centinaio di migranti comparirà oggi davanti al magistrato per le indagini preliminari, in relazione ai disordini di domenica. Agenti in tenuta antisommossa presidiano il tribunale.
Fonte: Lovin Malta