Un giovane di 21 anni, Jordan Gafá, originario di Mellieha, è finito in custodia cautelare dopo essere stato accusato di traffico di droga e riciclaggio di denaro. Il caso ha evidenziato la necessità di una struttura specializzata per riabilitare persone con problemi di dipendenza che non sia la prigione, come richiesto dal suo avvocato. Nello specifico, Gafá è stato accusato di possesso di marijuana, resina di cannabis ed ecstasy, in circostanze oltre quelle ad uso personale. Inoltre, gli è stato contestato il riciclaggio dei proventi di attività criminali.
L’ispettore di polizia ha dichiarato che il giovane è stato fermato dalle squadre antidroga e dagli agenti dell’unità di intervento rapido mentre si trovava alla guida della sua auto, sospettato di essere in possesso di armi. Tuttavia, durante il controllo, all’interno del veicolo sono stati rinvenuti circa 100 grammi di marijuana.
Una successiva perquisizione presso la casa della madre a Mellieha ha portato alla scoperta di altri 200 grammi di marijuana e bilance digitali, che Gafá ha affermato fossero per uso personale. L’ispettore ha spiegato che è stato perquisito anche un altro appartamento collegato al sospettato. Lì la polizia ha rinvenuto circa tre chili di marijuana, pillole di ecstasy e circa 50.000 euro in contanti, oltre ad altre attrezzature per pesare e confezionare la droga che si trovava «ovunque si posasse lo sguardo», pure nel freezer, sul bancone e tavolo della cucina e in camera da letto, insieme a bottiglie di vetro.
Gli avvocati di Gafá hanno chiesto la libertà su cauzione per il loro assistito che si è dichiarato non colpevole, ma si sono scontrati con il muro dell’accusa che ha sottolineato il fatto che il giovane sia disoccupato, abbia un grave problema di droga e, se lasciato in libertà, potrebbe commettere nuovi reati. A questo proposito, uno dei legali del 21enne ha evidenziato l’assenza di strutture adeguate a Malta per la riabilitazione dalla tossicodipendenza e ha ribadito la necessità di una sorta di “casa di accoglienza” per evitare il carcere e fornire un percorso di recupero a soggetti così giovani.
Il magistrato ha negato la libertà su cauzione, citando il rischio di compromettere l’indagine in corso e l’assenza in tribunale della madre di Gafá, indicata come garante per l’indirizzo di residenza, uno degli appartamenti in cui è stata trovata la droga. Il tribunale ha accolto la richiesta di congelamento dei beni del 21enne per il quale è stato inoltre emesso un ordine di sorveglianza, in modo che possa essere monitorato da un agente mentre si trova in carcere.
Sul caso proseguono le indagini volte anche a chiarire la posizione del soggetto alla guida dell’auto che inseguiva quella di Gafà quando quest’ultimo è stato fermato dagli agenti. Si dice sia un volto noto alle forze dell’ordine.