Si torna a parlare delle dinamiche dietro la tragica scomparsa del 38enne di Marsaxlokk, Joseph Ellul, morto il 10 maggio 2022 mentre stava lavorando all’impianto di incenerimento di WasteServ, a Marsa.
Secondo la versione ufficiale, infatti, uno scivolamento avrebbe causato alcune lacerazioni all’altezza della gola che sono risultate purtroppo fatali per l’operatore, non permettendo ai paramedici dell’ospedale Mater Dei accorsi sul posto di salvarlo.
La morte di Ellul è stata inoltre al centro di un’inchiesta magistrale che avrebbe raccomandato di indagare per omicidio colposo il board dell’azienda in cui perse la vita, almeno secondo lo screenshot “rivelatore” postato su Facebook dall’avvocato Jason Azzopardi, che non ha risparmiato forti critiche all’indirizzo dell’inefficienza del procuratore a sette mesi dalla chiusura del fascicolo. «Perché gli amici del ministro sono al di sopra della legge? Perché non sono stati ancora chiamati in giudizio?» ha retoricamente chiesto Azzopardi.
Uno sfogo social che ha dato spazio ad una reazione di WasterServ che, attraverso un comunicato pubblicato sul proprio sito, ha confermato di non essere a conoscenza del risultato dell’inchiesta negando qualsiasi responsabilità da parte del personale citato accusando, inoltre, il legale, di aver distorto la presunzione di innocenza favorendo una fuga di notizie non autorizzata.
Nonostante la vicinanza che l’azienda ha attestato alla famiglia della vittima, quest’oggi mamma Pasqualina e la sorella Carmen Bonnici, ancora in cerca di giustizia, hanno ufficialmente intrapreso un’azione legale contro la società di gestione dei rifiuti per richiedere un risarcimento per la morte prematura del proprio caro citando, secondo quanto s’apprende dai media locali, proprio l’amministratore delegato Richard Bilocca ed il direttore generale del mattatoio pubblico Stefan Cachia.