A distanza di oltre un anno dall’incidente sul luogo di lavoro al Ta’ Qali National Park, avvenuto il 26 gennaio 2022, ci sono degli importanti risvolti sulla morte di Adrian Muscat, 40enne residente a Gharghur, che quel giorno perse tragicamente la vita dopo che il mezzo con il quale stava lavorando si ribaltò cadendo in una sorta di dirupo sottostante, senza lasciargli scampo. Nell’incidente rimase gravemente ferito anche un altro operaio di 35 anni.
Giovedì in tribunale è comparso Fatjon Lulaj, 30enne albanese residente a Qormi, accusato di omicidio colposo per negligenza, di non aver adottato misure idonee per garantire la sicurezza nel sito e di aver provocato lesioni gravi involontarie all’altro lavoratore.
L’uomo si è dichiarato non colpevole ed il suo legale ha fatto richiesta per ottenere la libertà su cauzione, sottolineando che l’imputato era già indagato da oltre un anno e non aveva mai infranto le misure cautelari.
Forte anche del fatto che l’uomo ha un lavoro stabile da anni sull’arcipelago ed una famiglia, il giudice ha accolto la richiesta predisponendo una cauzione di 1.000 euro, oltre a una garanzia personale di 40.000 euro ed ordinando a Lulaj di firmare un libretto di cauzione tre giorni alla settimana.