Si è tenuta questa mattina la seconda udienza dell’inchiesta pubblica sulla morte di Jean Paul Sofia, il giovane che ha perso la vita lo scorso 3 dicembre nel crollo di un edificio in costruzione presso un cantiere edile di Kordin.
A testimoniare è stato il turno dell’OHSA, l’autorità chiamata a verificare la salute e la sicurezza sui luoghi di lavoro.
Davanti alla commissione, il presidente David Xuereb ha proposto la creazione di una sorta di bacheca in stile “gogna pubblica” che suddivida i “buoni” dai “cattivi”, affinchè si possa fare una netta distinzione tra i professionisti del settore edile da coloro che operano nell’illegalità infrangendo protocolli e regolamenti.
Questi ultimi, dovrebbero essere inoltre privati della licenza per operare, invitati ad andarsene altrove per evitare di continuare a rappresentare un pericolo per gli altri, non solo per i lavoratori, ma per tutti i cittadini.
Xuereb ha palesato la necessità di puntare a standard molto più elevati per il settore, come avviene in altri Paesi esteri, da ottenere tramite la tanto attesa riforma della legge dell’OHSA. Attualmente l’industria delle costruzioni non solo non rispetta i lavoratori, ma neanche i pedoni né chi abita vicino ai cantieri.
È stato poi il turno dell’ex amministratore delegato, Mark Gauci, che ha dichiarato che le ispezioni vengono effettuate con regolarità da 13 agenti incaricati. Tuttavia, l’autorità “soffre” della mancanza di personale adeguatamente qualificato e, malgrado sembra ci siano candidati interessati ad operare nel settore, non tutti sono pronti a ricoprire il ruolo di ispettori, in grado cioè di affrontare controversie a volte piuttosto “accese” sui luoghi di lavoro.
Seppur confermando che il 70% circa degli incidenti mortali sul lavoro a Malta si verificano nei cantieri edili, Gauci ha inoltre smentito le statistiche che evidenziano un incremento di infortuni; il tutto sarebbe proporzionato con l’incremento del numero di risorse attualmente impiegate a Malta, addirittura raddoppiate da quando è stata istituita la OHSA.
In merito alla tragedia di Kordin che ha strappato la vita a Jean Paul Sofia, Gauci ha affermato che l’autorità non era a conoscenza che fossero iniziati i lavori in cantiere, e che quando ha proceduto ad indagare, tutti i testimoni si sono avvalsi della facoltà di non rispondere.
L’ex amministratore delegato dell’OHSA ha affermato che l’autorità ha intrapreso diverse iniziative per promuovere il settore della salute e della sicurezza sui luoghi di lavoro, inclusa la riapertura di un corso all’MCAST.
Tuttavia, lo scoglio più grande sembrerebbe essere rappresentato dalla difficoltà nel rintracciare i lavoratori stranieri non registrati a Malta ed impiegati nel settore edilizio. Stessa cosa per gli appaltatori stranieri. In sostanza, secondo quanto dichiarato da Gauci, l’attuale sistema non sarebbe sufficientemente preparato per gestire le problematiche legate al continuo cambio di indirizzo dei lavoratori irregolari, e quindi dei documenti, che non consentirebbe alla polizia di notificare gli avvisi.