Ryan Schembri, l’ex boss di More Supermarkets, ascoltato in tribunale domenica mattina dopo essere stato fermato in Scozia ed estradato a Malta lo scorso venerdì, si è dichiarato non colpevole riguardo tutte le pesanti accuse legate a crimini finanziari che gravano sulla sua testa.
Riciclaggio di denaro, appropriazione indebita, frode, guadagno fraudolento, offerta di servizi di investimento finanziario senza licenza e uso consapevole di documenti falsi: questa la lunga lista, riportata dai media locali, relativa alle imputazioni a carico di Schembri e delle sue società, Cassar & Schembri Marketing ltd e Food World ltd.
La dichiarazione di non colpevolezza è arrivata anche per quanto concerne le società sopra citate, in questo caso avanzate tramite l’avvocato difensore dell’imputato. Le attività finanziare “poco chiare” di Schembri sembrerebbero avere radici profonde estese in più direzioni.
L’accusa sostiene che l’uomo sia stato uno degli attori principali all’interno di un sistema messo a punto per mettere in circolo denaro proveniente da attività illecite. Proprio la fonte illegale di questi fondi sarebbe poi stata nascosta alla rete di imprenditori vicina a Schembri.
In secondo luogo, passando alle attività legate a More Supermarkets, emergono altre dinamiche riportate da Malta Today. Darren Casha, che ai tempi aveva rilevato la catena di supermercati, ha dichiarato che la situazione finanziaria presentata da Schembri era ben lontana dalla realtà dei fatti, esponendo lo stesso Casha a danni di grande entità.
Attorno alla catena di supermercati, inoltre, orbiterebbe una serie di investimenti legati ad ulteriori attività criminali. Nel 2014, lo stesso anno in cui poi Schembri sarebbe fuggito da Malta, tra gli investitori comparve anche l’avvocato Carmel Chircop, assassinato poco tempo dopo; a livello contrattuale, invece, nelle attività di More Supermarkets è emerso anche il nome di Adrian Agius, personaggio coinvolto nelle indagini che riguardano sia l’omicidio Chircop che il caso Caruana Galizia.
Le intricate vicende finanziarie che si stanno ora lentamente delineando sembra abbiano portato l’imputato a fuggire da Malta nel 2014, stabilendosi a Dubai, per sfuggire a minacce dirette a lui ed alla sua famiglia.
Schembri, comparso in tribunale domenica mattina, ha esitato a dichiarare il suo attuale indirizzo residenziale ed i suoi legali hanno voluto sottolineare come la questione della sicurezza dell’uomo sia un affare da gestire con cautela.
Gli interessi finanziari di terzi potrebbero difatti rappresentare un pericolo per l’imprenditore, che non ha avanzato alcuna richiesta di cauzione e per cui sembra essere stato messo a punto un sistema di monitoraggio all’interno del carcere dove secondo il giudice dovrà rimanere almeno fino alla prossima udienza.
Temendo per la sua incolumità Schembri ha lasciato Malta otto anni fa, seminando dietro di lui debiti per 40 milioni di euro. Dopo essersi stabilito a Dubai l’ex capo di More Supermarkets si è spostato a Londra e poi in Scozia, dove è stato eseguito l’arresto qualche giorno fa.
Proprio nel Regno Unito Schembri ha dato vita ad altre due società: Bors Trading e DAL Capital Partners. L’accusa ha chiesto di procedere con il congelamento delle attività e dei movimenti esteri legati a Schembri, richiesta accolta dal tribunale senza opposizioni da parte della difesa.