Ci sono elementi sufficienti per perseguire legalmente padre Luke Seguna. Così ha deciso il tribunale maltese, che nell’udienza di mercoledì ha ascoltato numerosi testimoni, sulla vicenda che vede imputato il prete di Marsaxlokk per presunti reati patrimoniali.
Su di lui pendono infatti le accuse di frode, riciclaggio, falso e appropriazione indebita. Accuse rigettate dalla difesa, come hanno spiegato in aula i legali di Seguna, che continua a dichiararsi innocente.
«Non c’è alcun elemento di inganno. Padre Seguna non si finge sacerdote e non chiede queste donazioni. Non c’è nessun caso di frode» e poi ancora: «Appropriazione indebita? Non ci sono prove che gli assegni depositati a suo nome siano stati utilizzati in modo improprio, come non ci sono prove che abbia trasferito denaro dai conti bancari della parrocchia o della chiesa al suo conto personale».
Secondo quanto riportato da Malta Today, gli avvocati dell’uomo avrebbero posto l’accento soprattutto sull’accusa di riciclaggio di denaro, considerata “ridicola”: «Non c’è uno straccio di prova che sostenga questa tesi. La provenienza del denaro dovrebbe essere illecita, e si dovrebbe tentare di nasconderne la fonte. Qui si tratta di donazioni alla parrocchia del tutto lecite, con gli assegni depositati in banca».
Al centro delle indagini ci sono anche gli acquisti di due moto e cinque auto da parte di Luke Seguna. A questo proposito è stato chiamato a testimoniare un cittadino maltese che ha confermato di aver venduto al prete una Land Rover Defender a poco meno di 30.000 euro. Un secondo testimone ha inoltre riconosciuto l’uomo di chiesa come l’acquirente della sua Honda C70, acquistata da Seguna per 700 euro, pagati in contanti.
E ancora: a giugno del 2021 l’imputato avrebbe acquistato una Fiat 500 per 5.000 euro, come confermato davanti al giudica dal venditore del veicolo. Un quarto testimone ha invece affermato di avergli venduto un garage, situato davanti alla chiesa di Paola. Come nell’udienza precedente non sono però mancate le testimonianze a favore di padre Seguna.
Tra queste, compare quella di un notaio che avrebbe affermato di non aver riscontrato anomalie nelle verifiche sulla compravendita. Il professionista avrebbe inoltre speso belle parole per l’operato del parroco in favore dei poveri presso il Comune di Rabat, dove Seguna ha ricoperto il ruolo di viceparroco per sei anni.
Dopo aver ascoltato anche alcuni fedeli che hanno effettuato donazioni al parroco di Marsaxlokk, il giudice ha confermato la sua incriminazione, fissando la prossima udienza a ottobre.
Luke Seguna è accusato di essersi intascato circa 500.000 euro di donazioni negli ultimi dieci anni. Le indagini hanno portato le autorità a scoprire una decina di conti correnti intestati al prete, oltre agli acquisti già citati di svariati veicoli.