L’attivismo di Repubblika per avere giustizia nel caso Pilatus Bank inizia dare i primi frutti. Il magistrato Nadine Lia sarebbe infatti stata rimossa dal caso, come annunciato questa mattina da Robert Aquilina, a capo della Ong, in una conferenza stampa fuori dal tribunale, affiancato da Jason Azzopardi, consulente legale dell’associazione.
La decisione è stata presa dal tribunale maltese, dopo che la stessa Lia avrebbe rifiutato per tre volte di lasciare l’incarico. Il magistrato avrebbe inoltre interferito nel caso Pilatus Bank in modo attivo, rifiutando la testimonianza dell’avvocato di Joseph Muscat, Pawlu Lia, suo suocero. Un conflitto di interessi evidenziato da Repubblika e appoggiato dal giudice che ha decretato l’allontanamento del magistrato dal caso. Il legale infatti avrebbe avuto un ruolo nel caso Egrant, nel quale la stessa Pilatus Bank era implicata.
In sostanza, per il tribunale i timori della Ong di non avere una giustizia equa sono più che fondati, tanto da intervenire con un procedimento mai attuato sull’arcipelago.
Robert Aquilina ha commentato così la notizia: «Abbiamo dimostrato che c’era il rischio di non avere imparzialità. Questa è una vittoria storica. È la prima volta che a Malta viene preso un simile provvedimento. Abbiamo chiesto a Nadine Lia di lasciare l’incarico per tre volte, ma lei ha sempre rifiutato. Oggi la Corte costituzionale ha stabilito che esiste un timore reale e imminente che i diritti di Repubblika possano essere violati, se il magistrato Lia continuasse a presiedere il caso».
Sulla decisione del giudice avrebbero pesato anche decisioni passate di Nadine Lia, che avrebbe lasciato 4 casi volontariamente, per evitare possibili conflitti di interesse. Decisione mai presa in considerazione per il caso Pilatus Bank. A fronte di ciò, i dubbi di Repubblika sono stati percepiti anche dalla Corte, per la quale la soluzione migliore è l’abbandono del caso da parte di Lia.
«Mai, mai nella storia dei tribunali maltesi c’è stata un’ordinanza della Corte Costituzionale affinché un Magistrato non iniziasse l’udienza perché non dava garanzia di imparzialità» ha affermato sui social Jason Azzopardi, celebrando il risultato raggiunto questa mattina insieme a Repubblika, ed aggiungendo: «Il magistrato nominato da Joseph Muscat e Pawlu Lia contro ogni senso del diritto doveva essere rimosso. Lo ha detto oggi la Corte Costituzionale: “tra il decreto pieno di bugie del magistrato Lia su quanto accaduto in un’udienza di 40 secondi e quanto detto Robert Aquilina, credo a Robert Aquilina”». Sempre il legale ha poi concluso osservando: «Com’è brutto e spaventoso quando un magistrato viene sorpreso a infrangere il giuramento che ha fatto».