Il venticinquenne siriano assassinato a Gozo il 7 maggio scorso è morto dissanguato durante il tragitto verso l’ospedale a causa delle ferite riportate nella rissa scaturita in Triq il-Wied, a Marsalforn.
I risultati dell’autopsia sul corpo di Fawaz Najem sono stati discussi in tribunale nella giornata di martedì, quando la Corte ha iniziato a raccogliere prove ed ascoltare le testimonianze.
Come riporta Times of Malta, tra i testimoni interrogati c’è stato anche l’imputato dell’omicidio, Maher Aljasem, anch’esso siriano e residente a Malsalforn.
Nella prima ricostruzione dei fatti, subito dopo la tragedia, si pensava che la giovane vittima avesse perso la vita nel tentativo di sedare una rissa tra due gruppi di connazionali, ma le prime testimonianze prodotte hanno invece dipinto una versione più ampia degli eventi legati all’episodio di violenza: le tensioni sarebbero nate la mattina dello stesso giorno tra due “fazioni” siriane a causa di “controversie politiche e sociali”.
Questo scontro avrebbe portato la vittima, qualche ora dopo, a decidere di presentarsi a casa dei “rivali” in compagnia di un altro gruppo di persone armate con tubi metallici e pezzi di legno.
Secondo la versione fornita dall’imputato e dai suoi coinquilini residenti nell’appartamento che è stato teatro del crimine, infatti, intorno alle 21:00 del 7 maggio scorso, il gruppo si sarebbe trovato a fronteggiare circa otto connazionali, tra cui anche Najem, che si sono presentati davanti la porta di casa, innescando la spirale di violenza culminata poco dopo con l’omicidio del venticinquenne.
Nel tentativo di difendersi dal pestaggio, l’imputato avrebbe iniziato ad agitare un coltello, quando uno dei fendenti avrebbe colpito la vittima al cuore. Insomma, quella che ha iniziato ad assomigliare ad una violenta risoluzione dei conti, è finita nel peggiore dei modi.
Un giovane ha perso la vita a soli venticinque anni in una situazione, che tra armi di fortuna ed aggressioni, sarebbe potuta precipitare ulteriormente.
Il magistrato ha fissato al 3 giugno la prossima udienza, in cui si tenterà di far luce sui particolari ancora in ombra.