Un siriano di 33 anni, residente a Santa Venera, si è presentato in tribunale domenica per rispondere delle pesanti accuse di stupro ai danni di una donna di nazionalità francese.
La brutale aggressione sessuale si sarebbe consumata nella notte tra il 18 ed il 19 giugno scorso, mentre la vittima stava rientrando a casa dopo aver partecipato ad una festa in uno dei locali notturni di Paceville.
Attorno alle 2:30 del mattino, la donna sembrerebbe aver incontrato per strada Ebrahem Hamood, l’uomo accusato dello stupro, che l’avrebbe fatta salire a bordo del suo pick-up, offrendole un passaggio a casa.
Ma a casa, Hamood, non ce l’ha mai portata. I suoi piani erano ben diversi e, secondo i racconti forniti dalla vittima in tribunale, invece che recarsi a Swieqi, l’uomo avrebbe diretto l’auto verso una zona isolata di Pembroke, dove si sarebbe consumata la violenza.
Dopo aver bloccato le portiere del pick-up, l’imputato avrebbe iniziato ad aggredire la donna e non si sarebbe fermato nemmeno dietro la disperazione delle sue urla, neanche quando lo supplicava, tentando invano la fuga. L’uomo avrebbe invece tirato la vittima per i capelli, prendendola a pugni prima di strapparle i vestiti di dosso e stuprarla.
In un profondo stato di shock, la donna ha riferito di aver esitato a contattare le forze dell’ordine, cercando in un primo momento il supporto degli amici. La denuncia è poi stata depositata presso la stazione di polizia di St. Julian’s.
L’identificazione dell’uomo è stata resa possibile grazie ai filmati delle telecamere a circuito chiuso presenti nell’area. In secondo luogo, sempre in tribunale, è emerso che la vittima, oltre ad essere profondamente scossa dall’accaduto, ha riportato evidenti segni di violenza sul corpo, tra cui morsi al viso e sul petto.
Ebrahem Hamood è stato inoltre citato in tribunale anche per l’accusa di detenzione illecita di un coltello risalente al 25 giugno scorso, momento del fermo.
La difesa dell’imputato non ha fatto richiesta di libertà su cauzione, ma quella di non rendere nota l’identità dell’uomo. Dopo aver ascoltato le testimonianze il magistrato ha però respinto la richiesta non trovando fondamenta giuridiche.
Hamood, che in tribunale si è dichiarato non colpevole, rimarrà quindi in custodia cautelare in attesa dei prossimi sviluppi sulla vicenda.