Il furto di 226 chili di resina di cannabis da un deposito delle Forze Armate maltesi a Safi ha portato finora all’arresto di dodici persone, cinque delle quali incriminate nelle scorse ore.
La droga, parte di un maxi-carico da 13 milioni di euro sequestrato nel giugno del 2024 presso il Malta Freeport, si trovava stipata all’interno di un container sigillato su ordine del tribunale, come prova di un’indagine tuttora in corso.
Ieri sera, quattro uomini sono comparsi in tribunale dichiarandosi non colpevoli delle accuse di furto, associazione a delinquere finalizzata al traffico di droga e possesso di cannabis in quantità diverse da quelle ad uso personale.
Gli imputati sono Sean Attard, guardia di sicurezza 30enne di Zebbug, Yousef Essesi, 33 anni, tatuatore di St. Paul’s Bay, Cleaven Pace, disoccupato 19enne di Marsa e il tassista 23enne Carlos Pace di Marsa (si pensa che questi ultimi due siano fratelli). Carlos Pace deve inoltre rispondere dell’accusa di violazione della condizionale più altre misure cautelari a cui era già soggetto, e di recidiva.
In aula la polizia ha ricostruito il percorso compiuto dall’auto utilizzata per il furto, identificandola infine nei pressi di Zebbug, dove è scattato il primo blitz delle forze dell’ordine alle 1 di lunedì notte.
Durante le perquisizioni che si sono intervallate fino alla giornata successiva, sono stati trovati 35 chili di resina di cannabis nell’auto di Attard, 33 chili in possesso di Carlos Pace e 10 chili a casa di Essesi. Nessuna sostanza è stata invece rinvenuta a carico di Cleaven Pace, che però ha ammesso di essere stato sul luogo del furto la notte del colpo.
La corte ha respinto la richiesta di libertà su cauzione per tutti gli imputati e ha emesso un ordine di congelamento dei loro beni.
Questa mattina, un quinto sospettato è stato incriminato. Si tratta di Liam Stewart, 23 anni, di Pietà, accusato di traffico e possesso di marijuana, resina di cannabis e cocaina, oltre che di ricettazione di merce rubata e guida senza patente.
L’arresto di Stewart è avvenuto lunedì a Hamrun, dove ha tentato la fuga con l’auto andando però a schiantarsi contro un furgone mentre ingranava la retromarcia. Dopo l’arresto, la polizia ha trovato panetti di resina di cannabis corrispondenti a quelli rubati dal deposito delle Forze Armate a Safi.
Le successive perquisizioni compiute nella sua abitazione hanno portato alla scoperta di altre sostanze, più materiale per il confezionamento della droga e circa 8.000 euro in contanti. In totale gli sarebbero stati sequestrati tra i quattro e i cinque chili di stupefacenti.
Sebbene la difesa abbia tentato di ottenere la libertà su cauzione per il proprio assistito, facendo leva sull’ipotesi che la droga trovata in possesso di Stewart potesse non essere la stessa sottratta dalla base militare, il magistrato ha deciso di avallare le ricostruzioni dell’ispettore di polizia rigettando la richiesta e disponendo misure cautelari in carcere per il 23enne, oltre a un ordine di congelamento dei suoi beni.
L’attenzione mediatica sul caso ha generato tensioni. Prima dell’udienza di mercoledì sera, si sono registrati momenti di tensioni fuori dal tribunale di Valletta dopo che alcuni giornalisti di One News sono stati minacciati da presunti famigliari degli imputati.
Nella conferenza stampa di martedì, il commissario di polizia Angelo Gafà aveva dichiarato che le indagini sul caso sono ancora in corso e che non si escludono altri arresti. Tra i dodici fermati finora (inizialmente erano otto), si dice ci sia più di un impiegato portuale coinvolto nel trasporto del container dal Freeport al luogo in cui è stato messo a segno il colpo.
(in copertina, da sinistra: Yousef Essesi, Liam Stewart e Cleaven Pace, credits: Facebook)
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