Il tribunale ha stabilito che sussistono prove sufficienti per portare avanti il processo a carico dell’ex vice Primo Ministro, Chris Fearne, del governatore della Banca Centrale nonchè ex ministro delle Finanze del governo Muscat, Edward Scicluna, e di altre 12 persone in merito all’accordo-truffa legato alla privatizzazione degli ospedali pubblici. Gli ex membri del gabinetto di Joseph Muscat sono stati entrambi accusati di appropriazione indebita di denaro o proprietà con falsi pretesti e guadagni fraudolenti.
Una decisione che ha lasciato di stucco un’aula gremita di pubblico e gli stessi imputati presenti. Fearne, all’uscita dal tribunale, ha spiegato ai giornalisti presenti che non avrebbe rilasciato dichiarazioni fino a quando non avrebbe letto il decreto in dettaglio.
Poco dopo, in un post su Facebook, l’ex vice Primo Ministro ha dichiarato di sentirsi «sicuro che la Corte determinerà la mia completa innocenza» e ha parlato di un tentativo di diffamazione nei suoi confronti, confermando la decisione di non ricandidarsi per il Partito Laburista al ruolo di Commissario Europeo.
Due ore più tardi è stato il turno di Edward Scicluna che, uscendo dal tribunale, è rimasto in silenzio senza rispondere alle domande dei giornalisti che gli chiedevano se, in seguito alla decisione del tribunale, fosse intenzionato a dimettersi dal ruolo di governatore della Banca Centrale.
Mentre nei mesi scorsi Chris Fearne ha deciso di dimettersi dalla carica di vice Primo Ministro e di ministro dei Fondi Europei, continua a rimanere in bilico il futuro di Scicluna, sempre più sotto pressione dall’opposizione per lasciare il ruolo di governatore della Malta Central Bank. Tra questi vi è senz’altro il leader nazionalista Bernard Grech, il quale, attraverso un post su Facebook, ha nuovamente chiesto a gran voce alle personalità coinvolte nello scandalo di fare un passo indietro, perchè: «ogni giorno che passa sembrano esserci conferma che c’è stata e c’è ancora la complicità di Abela nella più grande frode mai commessa nel nostro Paese».