Tre fratelli sono stati accusati di aver orchestrato una frode su larga scala incassando indebitamente oltre 400.000 euro attraverso domande fittizie per ottenere sovvenzioni governative e rimborsi fiscali.
Imputati nel procedimento sono Mark Mallia, 37enne attualmente detenuto al Corradino, Karl Mallia, libero professionista 33enne di Marsascala e Annemarie Mallia, 28enne data protection manager di Qormi. I tre sono accusati di riciclaggio di denaro, ma i due uomini devono rispondere anche di accesso abusivo ad email altrui e violazione delle prescrizioni disposte dal giudice per la libertà vigilata ottenuta in precedenza. La sorella, invece, risulta coinvolta in qualità di complice.
L’indagine è scattata dopo la segnalazione di un cittadino alla Malta Tax and Customs Administration (MTCA), insospettito da una richiesta di rimborso per un’ordinazione sacerdotale che non gli spettava, non essendo un prelato. Da lì ha preso il via un’inchiesta che ha scoperchiato circa 300 richieste fraudolente per sussidi legati a matrimoni mai celebrati, funerali, biciclette, strumenti musicali, purificatori d’acqua e persino contributi destinati a persone con disabilità. In un caso, i documenti riportavano l’identità di un soggetto già deceduto.
Secondo le ricostruzioni degli inquirenti, i fratelli Mallia avrebbero sfruttato una falla nel sistema del portale dell’MTCA, che consente di presentare richieste anche per conto di terzi una volta effettuato l’accesso tramite identità digitale. Queste ultime venivano reperite da fonti pubblicamente accessibili, come tesi universitarie e sentenze giudiziarie caricate sul web.
Durante le perquisizioni, la polizia ha sequestrato dispositivi elettronici, appunti con nomi, codici fiscali e istruzioni su come utilizzare le VPN, oltre a individuare 51 conti bancari (maltesi ed esteri) utilizzati per movimentare il denaro illecitamente raccolto.
Nel corso delle indagini è stata arrestata anche la madre dei tre: il suo numero di carta d’identità risultava presente in diverse domande di rimborso. Dall’analisi dei dispositivi elettronici sono emersi ulteriori elementi, tra cui dei messaggi in cui la sorella avrebbe espresso preoccupazione per gli importi richiesti dai fratelli, temendo potessero attirare l’attenzione del Fisco.
Riconoscendole un coinvolgimento più marginale, il tribunale ha concesso ad Annemarie Mallia la libertà su cauzione, imponendo una garanzia personale di 5.000 euro, l’obbligo di firma bisettimanale e il coprifuoco. I due uomini, invece, restano in custodia cautelare. Contestualmente, il magistrato ha disposto il congelamento dei beni degli imputati, dando alla procura 90 giorni per quantificare l’importo da sottoporre a sequestro.
(immagine di archivio)
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