Ha ottenuto la libertà su cauzione Carl Sant, il 31enne di Mosta accusato di aver sparato ed ucciso un fenicottero, esemplare che rientra nelle specie protette.
Il soggetto, che si è dichiarato non colpevole delle accuse, era finito in manette domenica 12 novembre, dopo che la polizia lo aveva tratto in arresto collegandolo alle ricostruzioni fornite da alcune persone presenti il giorno precedente nella zona di Qalet Marku, dove un fenicottero era finito in mare, colpito e poi recuperato da un bracconiere che se l’era data a gambe a bordo di una vettura, la stessa che la polizia aveva ritrovato in una via di Mosta, dove era stato fermato il sospettato.
L’ispettore di polizia a capo del caso ha dichiarato in tribunale di aver ricevuto un filmato da un testimone oculare che ha sporto denuncia dopo aver ripreso gli ultimi istanti di vita dell’esemplare di specie protetta, mentre veniva impallinato, recuperato in mare e poi portato via dallo stesso imputato a bordo della sua vettura.
Tuttavia, secondo i resoconti dei media locali, gli avvocati difensori del 31enne hanno sostenuto che le immagini non mostravano chiaramente l’imputato nel gesto di sparare al fenicottero, ma soltanto quest’ultimo in volo, chiedendo pertanto la libertà su cauzione per il proprio assistito.
Un’azione contestata dall’accusa a causa della natura del reato che infrange le regole sulla tutela delle specie protette.
Analizzando i dati presentati in tribunale, il magistrato Marseanne Farrugia ha scelto di concedere a Sant la libertà su cauzione previo il versamento di un deposito a titolo di garanzia personale di 10mila euro, oltre all’obbligo di presentarsi in caserma per firmare il libretto cauzionale due volte a settimana.