La Corte d’Appello ha confermato la condanna all’ergastolo per Lawrence Abina, il 32enne ghanese che, nel febbraio 2022, strangolò la sua compagna, Rita Ellul, mentre dormiva nel letto della sua abitazione a Ghajnsielem. A marzo l’uomo, accusato di omicidio volontario, era stato condannato a scontare il resto della vita dietro le sbarre.
La loro era una storia turbolenta che ha visto più volte la 49enne di Iklin denunciare le violenze subite dal compagno che, negli anni, si era trasformato nel suo carnefice, consumato da una cieca gelosia innescata da un uomo inesistente, un certo “Stefan”, inventato dalla donna per ottenere attenzioni del partner che in passato l’aveva piú volte tradita.
Nonostante Abina avesse confessato il delitto in tre diverse occasioni, durante le indagini si è sempre dichiarato innocente, con i suoi legali che hanno deciso di presentare ricorso, evidenziando una discrepanza tra le sue confessioni e le prove forensi. Nello specifico, l’imputato aveva dichiarato di aver usato entrambe le mani per strangolare Ellul, mentre i referti medici indicavano che i segni sul collo della vittima fossero compatibili con l’uso di un solo arto.
La Corte d’Appello ha considerato però questa linea difensiva, respingendo il ricorso di Abina e confermando integralmente la condanna all’ergastolo emessa a marzo.
(photo credits: Facebook)
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