Un uomo di 30 anni è stato accusato di stupro e altri reati sessuali nei confronti di un’ex collega di lavoro presso una società di gaming. L’aggressione sarebbe avvenuta lo scorso ottobre ma denunciata il 25 gennaio, e l’imputato sarebbe stato rintracciato e arrestato solo nei giorni scorsi.
In tribunale, il soggetto è stato inoltre incriminato per atti sessuali non consensuali e per aver trattenuto la donna contro la sua volontà. Davanti alla corte, ha negato ogni accusa a suo carico.
Durante l’udienza, il magistrato ha accolto la richiesta della procura di vietare la pubblicazione del nome della presunta vittima e di disporre un ordine di protezione in suo favore, mentre la difesa ha chiesto il rilascio su cauzione dell’assistito, sottolineando che l’arresto è avvenuto con quattro mesi di ritardo rispetto alla data del presunto crimine.
Il pubblico ministero ha però sollevato obiezioni, ricordando la data in cui è stata sporta la denuncia (fine mese scorso) e il fatto che la donna debba ancora essere chiamata a deporre.
Ha inoltre evidenziato che l’imputato non possiede un domicilio fisso ed è stato licenziato dalla società di gaming dopo il presunto reato.
Accolte le varie tesi, il tribunale ha respinto la richiesta di rilascio su cauzione per l’indiziato, disponendo la sua permanenza in custodia cautelare in attesa del processo.
(immagine di archivio)
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