La scorsa settimana la Malta Philharmonic Orchestra (MPO) è stata coinvolta in uno scandalo per molestie sessuali conclusosi con la sospensione di un funzionario del complesso dichiaratosi colpevole del reato.
A sporgere denuncia è stata una giovane artista che, dopo aver confessato l’“eccesso di attenzioni” ricevute e non trovando l’appoggio da parte dei vertici dell’orchestra nazionale, guidata dal direttore generale Sigmund Mifsud, decise di porre fine al rapporto lavorativo rassegnando le dimissioni.
MPO si affrettò così ad aprire un’indagine interna che vide un funzionario 31enne gozitano finire alla sbarra per rispondere delle accuse di aver compiuto ripetuti atti non consenzienti di intimità fisica e comportamenti indesiderati, scaturiti anche in messaggi sessualmente allusivi con invasione dello spazio personale della vittima, nonostante la resistenza e le continue richieste della donna a desistere dall’atto.
L’incubo della componente della Malta Philharmonic Orchestra durò da maggio 2019 fino al mese di settembre, quando decise di rassegnare le dimissioni.
Il tribunale condannò l’uomo, reo confesso del reato, ad un anno di reclusione con sospensione della pena di quattro anni, disponendo inoltre un un ordine restrittivo di cinque anni a favore della vittima.
Ad aggravare la situazione della MPO, sabato 5 novembre la polizia ha citato in giudizio il direttore generale Sigmund Mifsud, accusato di manomissione di prove dopo aver convocato tutti i dipendenti in una riunione alcuni giorni fa comunicando loro che chiunque fosse stato scoperto a parlare dello scandalo delle molestie sessuali sarebbe stato considerato complice e quindi perseguito.
Oltre ad imporre il silenzio ai membri e dipendenti della MPO, i pubblici ministeri avrebbero riferito come la posizione di Mifsud sia ulteriormente aggravata dal fatto che l’uomo avrebbe fatto pressioni sulla vittima delle molestie, cercando di convincerla a cambiare la propria versione dei fatti prima che la questione confluisse verso accuse penali.
Nonostante Mifsud si sia dichiarato non colpevole, attualmente è stato rinviato in custodia cautelare dopo il rifiuto del magistrato di accogliere la richiesta di libertà su cauzione portata avanti dagli avvocati della difesa, in quanto l’imputato occupa ancora il suo posto di lavoro nonostante il presunto tentativo di manomissione delle prove e poiché i testimoni chiave della vicenda rischierebbero ulteriori pressioni in qualità di suoi subordinati.
Nel frattempo, attraverso un comunicato, il Ministero della Cultura ha annunciato la sospensione di Mifsud con paga dimezzata in attesa del verdetto del procedimento penale. Ad assumere la carica di direttore generale ad interim ci penserà Chris Muscat, già Ceo del Pjazza Teatru Rjal di Valletta.