Una vasta operazione antifrode ed anticorruzione condotta dalla Procura Europea (EPPO) in collaborazione con la polizia di Malta ha portato alla luce un complesso schema fraudolento, volto a eludere il pagamento di tasse e dazi doganali sull’importazione di abbigliamento ed altri beni provenienti dalla Cina.
Secondo quanto dichiarato dall’EPPO, le indagini hanno portato ad 8 arresti nella giornata di lunedì. Di questi, 5 sono funzionari pubblici, mentre altre 3 persone, che rappresentano due società, sono sospettate di essere le “menti” che hanno orchestrato il piano.
Stando alle ricostruzioni, i funzionari pubblici impiegati alla dogana dell’arcipelago sarebbero stati corrotti con tangenti, e incaricati di sottostimare il valore e il peso delle merci in arrivo, in modo tale da abbassare le tasse dovute per l’importazione.
Sembra che tutti i sospettati – riporta Times of Malta – siano stati rilasciati su cauzione nella giornata di mercoledì, in attesa che proseguano le indagini a loro carico.
Indagini che, fino ad ora, hanno portato le forze di polizia maltesi (Dipartimento per le indagini sui crimini finanziari) ad effettuare perquisizioni in diverse località intorno a Malta, inclusi uffici doganali, residenze dei sospettati e indirizzi registrati delle società indagate che si sono concretizzate con il sequestro di 3 automobili di lusso e circa 180.000 euro in contanti.
L’EPPO ha inoltre disposto il congelamento dei beni di tutte le persone coinvolte, almeno fino alla fine delle indagini.
Pesanti le accuse a loro carico: frode doganale, corruzione di pubblici ufficiali e riciclaggio di denaro. Secondo le prime stime e da quanto avrebbe dichiarato la stessa Procura Europea, la maxi truffa avrebbe portato all’Unione Europea un danno di svariati milioni di euro.