Dodici mesi di reclusione con pena sospesa per i prossimi tre anni. È questa la sentenza emessa dal tribunale nei confronti di Robert Brincau, il direttore del carcere Corradino accusato di aver aggredito e minacciato con una pistola l’equipaggio di un’ambulanza di Alpha Medical.
I fatti risalgono al pomeriggio del 21 agosto 2022 quando, a Ghadira Bay, Brincau si è avvicinato a un’ambulanza della società privata di servizi medici d’emergenza, con gli operatori intenti a soccorrere una persona. Una volta raggiunto l’autista del mezzo, Brincau gli avrebbe intimato di non “immischiarsi con la Croce Rossa”. La discussione è poi sfociata nell’esibizione della pistola da parte del direttore del carcere, con relative minacce di morte rivolte anche alla famiglia della vittima. Motivo dello scontro sarebbe stata la concorrenza tra Alpha Medical e la Croce Rossa, il cui direttore è la moglie di Brincau, su chi avesse diritto in quella zona di soccorrere i feriti.
La scena è stata ripresa con il telefonino da un’infermiera ed il filmato utilizzato in tribunale come prova, assieme a 10 proiettili e alla pistola, registrata a nome del carcere e non direttamente con quello dell’imputato. Oltre alla condanna, per Brincau è stato emesso un ordine restrittivo per i prossimi tre anni a favore dell’equipaggio di Alpha Medical aggredito.
Subito dopo la sentenza, riportata dai principali media locali, è arrivata anche la notizia delle dimissioni di Robert Brincau dalla direzione del carcere, a distanza di poco più un anno dal suo insediamento avvenuto nel novembre 2021. Brincau andava a sostituire Alex Dalli, sospeso dall’incarico dopo le accuse di abusi sui detenuti, alcuni dei quali arrivati al suicidio, ben 14 nel giro di 3 anni.
A prendere il suo posto sarà Christopher Siegersma, infermiere professionista specializzato nei traumi psicologici legati ad atti criminali, in passato incaricato di guidare un’inchiesta sul carcere, volta a riformare i protocolli all’interno del penitenziario e nominato a fine 2021 primo commissario per il benessere dei detenuti.
Le reazioni dell’opposizione: «Byron Camilleri si dimetta»
Quanto accaduto ha inoltre scatenato le polemiche dell’opposizione al governo. Il Partito Nazionalista ha infatti chiesto le dimissioni del ministro degli Interni, Byron Camilleri.
In un comunicato diffuso dal deputato Joe Giglio, il PN ha ricordato di aver chiesto il sollevamento dell’incarico dell’ormai ex direttore delle carceri già quando era sotto accusa in tribunale e fino alla conclusione del processo, ma «il ministro Byron Camilleri aveva replicato di non voler creare un vuoto nella gestione del carcere. Sembrava voler far credere a tutti che non c’era nessuno in grado di occupare provvisoriamente quel posto» ma, alla luce dei fatti, «quella decisione ha continuato ad aumentare la cultura creata dal governo laburista secondo cui nel nostro Paese ognuno può fare ciò che vuole senza avere conseguenze e senza essere ritenuto responsabile».
A detta del Partito all’opposizione, «la prova più lampante che il ministro Byron Camilleri non è adatto allo scopo è stata fornita dallo stesso Robert Abela, quando ha affermato di non fidarsi nemmeno che sua figlia giri da sola per le strade di Valletta». Una serie di circostanze che, unite al «clima di “demotivazione” nelle Forze di Polizia», ha portato il PN a «ritenere che non vi sia altra possibilità che Camilleri si dimetta spontaneamente, o che lo faccia Robert Abela».