Sembra essere scomparso nel nulla l’uomo che lo scorso luglio è stato condannato in tribunale per aver importato a Malta del C-4, potente esplosivo al plastico di utilizzo militare, ed aver tentato di acquistare dei veleni letali sul dark web.
Secondo quanto riferito da Times of Malta, il 36enne Jomic Calleja Maatouk non si sarebbe infatti presentato in caserma per firmare il libretto di cauzione da diversi giorni, facendo scattare l’allarme tra le forze dell’ordine.
Nel pronunciare la sentenza, il magistrato giustificò così la condanna a cinque anni di carcere: «Calleja Maatouk è un’arma letale pronta a colpire in ogni occasione, usando i suoi contatti per scatenare caos e distruzione, aprendo le porte dell’inferno su chiunque ritenesse un ostacolo da eliminare».
Insieme al 36enne risulta sparita nel nulla anche la compagna, con le autorità che, sempre secondo il giornale in lingua inglese, sospetterebbero una fuga della coppia all’estero. Al momento non è dato sapere se la polizia abbia chiesto la collaborazione con l’Interpol oppure sia stato emanato un mandato di arresto europeo nei confronti del condannato.
Jomic Calleja Maatouk è considerato un soggetto molto pericoloso, con alle spalle numerosi precedenti penali che si susseguono da diversi anni. Pare non aver neanche mai mostrato segni di rimorso o volontà di collaborare nel tentare di salvare i “bersagli” dei suoi intenti criminali.
Secondo la vicenda più recente, nel 2019 l’individuo tentò di acquistare tre sostanze altamente tossiche: ricina, fentanil e il terribile polonio 210, materiale radioattivo presente in natura e potenzialmente mortale per l’uomo.
A pesare sulla condanna, insieme al sequestro di oltre 50mila euro di depositi cauzionali, sarebbe stato anche il fatto che la polizia non era riuscita a identificare gli obiettivi dell’imputato, rendendo così necessario proteggere le persone (o la persona) che avrebbe voluto uccidere.
Malgrado ciò, secondo Times of Malta, a Calleja Maatouk era stata concessa la libertà su cauzione dopo aver presentato ricorso contro la condanna.