Uno schema ben preciso e collaudato quello studiato dai tre uomini di nazionalità guineiana arrestati venerdì dalla Guardia di Finanza di Treviso nel corso dell’operazione “Malta’s passeur” con l’accusa di introdurre in territorio italiano immigrati irregolari utilizzando Malta come scalo.
Nel corso delle indagini iniziate nel dicembre del 2019, è emerso che i clandestini, provenienti dal continente africano, tutti in possesso di documenti falsi o legati a dei prestanome, venivano introdotti in Italia attraverso voli di linea di diverse compagnie aeree provenienti da Malta, luogo in cui soggiornavano per un breve periodo in alloggi forniti dagli indagati, per poi essere condotti verso il territorio italiano.
La banda, composta da tre guineiani con base tra le province di Roma e Napoli ma che erano soliti trascorrere anche lunghi periodi a Malta a causa delle attività illecite, è accusata di favoreggiamento aggravato dell’immigrazione clandestina, colpevole di aver consentito l’ingresso irregolare in Italia di almeno 45 clandestini di origini subsahariane dal 2019 al 2021.
Secondo quanto emerso dalle intercettazioni, la tariffa fissata per ciascun ingresso irregolare variava tra i 450 e i 700 euro a clandestino.