La polizia pare aver confermato che ricorrerà in appello contro la decisione del tribunale di prosciogliere Christian Borg dall’accusa di falsa testimonianza in un processo civile avviato nel 2021 dal magistrato Gabriella Vella.
L’imprenditore è stato assolto martedì dopo che la Corte ha rilevato che la polizia (tramite pubblico ministero) non aveva presentato la trascrizione della testimonianza da lui resa ai tempi, elemento fondamentale per provare “oltre ogni ragionevole dubbio” il reato di spergiuro.
Nonostante la Procura avesse fornito dichiarazioni giurate e documenti ufficiali alla Corte, l’assenza del verbale originale che avrebbe dovuto fornire la polizia ha reso impossibile stabilire con certezza la presunta falsità della testimonianza, portando all’assoluzione dell’imputato.
Ora, un portavoce del Corpo sembra aver confermato a Times of Malta di aver presentato ricorso alla sentenza, soprassedendo però alla richiesta di delucidazioni in merito ad eventuali provvedimenti disciplinari nei confronti del pubblico ministero che ha gestito il caso, «a causa dei procedimenti giudiziari in corso».
L’assoluzione di Borg, non nuovo ai guai con la giustizia, ha suscitato aspre critiche da parte della Ong anticorruzione Repubblika e del Partito Nazionalista.
L’organizzazione ha apertamente accusato il governo di interferire nei procedimenti giudiziari insabbiando le magagne, «affinché i criminali amici di Robert Abela rimangano impuniti». In un comunicato, ha dichiarato che quanto accaduto martedì in tribunale altro non è che «un accordo collusivo tra l’accusa e la difesa ed un vile atto di auto-sabotaggio da parte della polizia, che ha deliberatamente condotto un’accusa inefficace per proteggere Borg».
Il deputato del PN nonché ministro ombra della giustizia, Karol Aquilina, ha messo in dubbio la versione della polizia, dimostrando la facilità con cui la trascrizione della testimonianza avrebbe potuto essere ottenuta. Mercoledì mattina, Aquilina si è recato presso il tribunale e ha richiesto una copia del verbale della testimonianza di Borg.
«L’intero processo ha richiesto solo 12 minuti!», ha dichiarato il PN condividendo il documento autenticato come copia conforme, «questo era tutto ciò che il commissario di polizia Angelo Gafà avrebbe dovuto fare per portare le prove richieste nel procedimento contro Borg», ma «è chiaro a tutti che la sua posizione sia quella di servire gli interessi dei criminali amici del governo».
Come accennato, non è la prima volta che Christian Borg fa la sua apparizione nelle aule di tribunale, tra accuse di sequestro di una persona nel 2022 e, le ultime, per frode, riciclaggio di denaro ed evasione fiscale a carico del suo impero societario finito nel mirino delle autorità lo scorso anno.
(photo credits: Facebook)
Il Corriere di Malta è anche su WhatsApp. Basta cliccare qui per iscriverti al canale e rimanere sempre aggiornato