Una cittadina cinese residente ad Hamrun è stata condannata a un anno di carcere con sospensione condizionale della pena dopo essere stata ritenuta colpevole di aver permesso che un centro massaggi situato a Balzan si trasformasse in un locale a luci rosse. Tuttavia, la Corte l’ha assolta dall’accusa di tratta di esseri umani, per insufficienza di prove.
Lin Han, 43 anni, gestiva l’”Honey Girl Beauty Spa”, un centro massaggi che, secondo le indagini, offriva servizi sessuali in cambio di denaro. La struttura, stando ai resoconti dei media locali, era stata oggetto di un blitz della polizia nel febbraio 2013, durante il quale erano state trovate tre donne cinesi, oltre contraccettivi preservativi e vari sex toys. Pare che al tempo furono ascoltati circa duecento presunti clienti.
Han era già stata processata in passato: nel 2020 era stata condannata a cinque anni di carcere per reati legati alla prostituzione e alla tratta di esseri umani. Tuttavia, due anni più tardi, la sentenza fu dichiarata nulla a causa di un vizio procedurale.
Il caso è stato dunque riaperto e riesaminato da capo e, ora, il magistrato ha stabilito che, sebbene non vi fossero prove sufficienti per condannare Han per tratta di esseri umani, ha ritenuto l’accusata effettivamente coinvolta nella gestione del bordello traendo profitto dall’attività di prostituzione.
Di conseguenza, la donna è stata condannata a un anno di carcere con pena sospesa per tre anni e al pagamento di una multa di 250 euro. Inoltre, la Corte ha predisposto la confisca di 24.600 euro in denaro contante e di un BMW X3 di sua proprietà.
(immagine di repertorio)
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