Niente libertà su cauzione per “Lilu King”. Almeno non ancora. È quanto ha stabilito nella giornata di venerdì il Tribunale, nel corso dell’udienza che vede imputato Mohamed Ali Ahmed Elmushraty, cittadino di origini libiche arrestato sette mesi fa e gravato da pesanti capi d’imputazione: evasione fiscale, traffico di droga e di essere vicino alla criminalità organizzata. In Libia è inoltre accusato, oltre che di traffico di droga, di omicidio.
E per lui le cose potrebbero mettersi ancora peggio: tra le motivazioni della corte a questo nuovo diniego per la libertà su cauzione, c’è infatti la possibilità che gli avvocati formulino nuove accuse contro “Lilu King”. La situazione è però controversa, in quanto almeno per il momento il reato di traffico di droga non sarebbe avallato da alcuna prova concreta, come hanno più volte sostenuto i difensori dell’imputato, non riuscendo però a ottenere una cauzione per il proprio assistito, che continua a dichiararsi non colpevole.
Già nei mesi scorsi i legali hanno tentato di aggiungere accuse più concrete circa il coinvolgimento di Elmushraty nel mondo della criminalità organizzata, sbagliando però le procedure e vedendosi intimare dal Tribunale di fornire in tempi stretti il numero di testimoni che avrebbe chiamato a deporre.
Un obbligo non ancora ottemperato, e che ha costretto il magistrato a rinnovare l’invito a chiudere la procedura rapidamente. Al tempo stesso, essendoci ancora testimoni inascoltati, a “Lilu King” è stata ancora una volta negata la libertà su cauzione, anche per scongiurare nuovamente il pericolo di manomissione delle prove, come già accaduto in precedenza.