Ha ammesso in tribunale Andres Leonardo Gamboa Duran, il 43enne colombiano accusato di aver fatto a pezzi un cadavere, occultato i suoi resti in una valigia e poi abbandonato il macabro fardello in mare lungo la costa di Sliema, dove è stato ritrovato lunedì 9 dicembre.
L’identità della vittima è stata rivelata dallo stesso imputato e corrisponde a quella di Raoul Eduardo Rei, un corriere della droga classe 1974, anch’esso originario della Colombia. La conferma è arrivata anche tramite la verifica delle impronte digitali fornite dall’Interpol.
Per questo, inizialmente, si pensava che il decesso fosse stato causato da un’overdose provocata dall’apertura accidentale di uno o più dei 101 ovuli rinvenuti all’interno del suo stomaco, salvo poi farsi strada la pista della morte per asfissia, dopo i referti degli esami autoptici. L’imputato, pertanto, non è stato accusato di omicidio, bensì “solo” di una serie di reati che vanno dal traffico di droga, all’occultamento di cadavere e all’inquinamento delle prove.
Il bagaglio in cui giaceva il corpo smembrato della vittima rinvenuto con indosso solo un pannolino per adulti, è stato inizialmente rintracciato in mare da due ragazzini a bordo di un pedalò e, una volta portato a riva, è stato aperto da due cittadini stranieri che hanno subito contattato le forze dell’ordine.
Gamboa Duran ha dichiarato di aver trovato Rei all’interno nel suo appartamento di Msida già cadavere e, colto dal panico, avrebbe agito senza premeditazione, in solitaria, distruggendo i suoi documenti e decidendo di sbarazzarsi subito del corpo smembrandolo e gettandolo in mare all’interno di una valigia che pensava sarebbe affondata invece che galleggiare.
Grazie all’etichetta ancora presente su una ruota del bagaglio in questione, gli investigatori sono riusciti a risalire al negozio di San Gwann dove era stato acquistato insieme all’ascia utilizzata per compiere il macabro gesto, e quindi anche a Gamboa Duran, ripreso dalle telecamere di sicurezza del punto vendita. Monitorando gli spostamenti in taxi, l’uomo è stato arrestato tre giorni dopo in un appartamento a Msida insieme a un portoghese di 39 anni trovato in possesso di strumenti legati al traffico di droga.
Nella medesima abitazione è stata rinvenuta della candeggina, guanti e panni per pulire, una confezione di pannolini per adulti e dei sacchi della spazzatura insieme ad una ricevuta d’acquisto. In un’altra proprietà a lui collegata, gli inquirenti vi hanno ritrovato l’ascia che – ha confermato – è stata quella utilizzata per smembrare il cadavere, insieme a tracce di sangue e frammenti di ossa.
Il tribunale ha ritenuto sufficienti le prove finora raccolte per procedere con il processo a carico di Andres Leonardo Gamboa Duran, che riprenderà il 30 gennaio.
(photo credits: Facebook / Malta Police Force)
Il Corriere di Malta è anche su WhatsApp. Basta cliccare qui per iscriverti al canale e rimanere sempre aggiornato