Misure cautelari in carcere per Andres Leonardo Gamboa Duran, un cittadino colombiano di 43 anni arrestato con l’accusa di aver fatto a pezzi un cadavere, occultato i suoi resti in una valigia e poi abbandonato il macabro fardello in mare lungo la costa di Sliema, dove è stato ritrovato lunedì 9 dicembre.
L’arresto è avvenuto all’interno di un’abitazione a Msida, dopo una caccia all’uomo durata tre giorni che ha interessato tutto il territorio nazionale.
Secondo quanto riferito in tribunale dall’ispettore di polizia a capo del caso, la valigia è stata inizialmente rintracciata in mare da due ragazzini a bordo di un pedalò e, una volta portata a riva, è stata aperta da due cittadini stranieri che hanno subito contattato le forze dell’ordine dopo aver scoperto che al suo interno vi erano celati dei resti umani.
La polizia ha confermato che si trattava di un uomo con indosso solo un pannolino per adulti, al quale erano stati tagliati mani e piedi, riposti in sacchetti di plastica all’interno del bagaglio. Le indagini hanno inoltre rivelato che nello stomaco della vittima erano presenti 101 ovuli di cocaina, suggerendo che potesse essere un corriere della droga.
Per questo, inizialmente, si pensava che il decesso fosse stato causato da un’overdose provocata dall’apertura accidentale di uno o più degli ovuli, salvo poi farsi strada la pista della morte per asfissia, dopo i referti degli esami autoptici.
Grazie all’etichetta ancora presente sulla valigia, gli investigatori sono riusciti a risalire al negozio di San Gwann dove era stata acquistata e, attraverso le immagini delle telecamere di sicurezza, è stato identificato l’acquirente: un individuo che, oltre alla valigia, aveva comprato lì anche un’ascia.
Dopo tre giorni di caccia all’uomo, la polizia ha rintracciato Duran in un appartamento a Msida, dove è stato arrestato insieme a un portoghese di 39 anni, trovato in possesso di strumenti legati al traffico di droga. Durante una perquisizione in un’altra proprietà collegata al sospetto, è stata trovata l’ascia utilizzata per lo smembramento del corpo.
Comparso sabato in tribunale, Duran, assistito da un interprete, si è dichiarato non colpevole di traffico di droga, riciclaggio di denaro, occultamento di cadavere, associazione a delinquere e inquinamento delle prove.
Non è stato accusato di omicidio, almeno per il momento, poiché l’autopsia ha suggerito che la vittima fosse già deceduta prima che i suoi resti fossero fatti a pezzi. Almeno questo è ciò che ha riferito questa mattina la polizia nel corso di una conferenza stampa.
Gli investigatori sospettano che anche l’uomo sia originario della Colombia, e che fosse presumibilmente legato a una rete internazionale di traffico di droga.
Durante l’udienza, il magistrato ha accolto la richiesta della polizia di congelare i beni del 43enne per il quale non è stata presentata alcuna richiesta di libertà su cauzione. L’uomo rimarrà quindi in custodia cautelare in carcere attesa che sul caso proseguano le indagini.
(immagine di archivio)
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