Il parroco di Marsaxlokk, Luke Seguna, è finito al centro di accuse riguardanti riciclaggio di denaro e appropriazione indebita di fondi per cui è apparso davanti al magistrato nella giornata di venerdì.
La Curia ha tempestivamente comunicato il congedo amministrativo del prelato con effetto immediato, in attesa che i procedimenti penali svolgano il proprio corso.
Ammonterebbe a circa 500.000 euro la cifra che, secondo la tesi dei pubblici ministeri, sarebbe finita nelle tasche del prete 39enne, frutto di donazioni pervenute negli ultimi 10 anni da 150 fedeli, denaro che secondo quanto formulato dall’accusa non sarebbe mai arrivato nelle casse della Chiesa.
Seguna, che in tribunale è stato anche accusato di frode e falsificazione di documenti, si è dichiarato non colpevole e, tramite i suoi legali, ha avanzato richiesta per ottenere la libertà su cauzione. Scelta criticata dall’accusa, a causa dallo status sociale dell’uomo, figura di riferimento per la comunità della cittadina a sud dell’isola, quindi potenzialmente in grado di alterare le testimonianze chiave del caso.
Anche il magistrato si è infine mostrato della stessa idea, rigettando la richiesta e ordinando il congelamento dei beni di Luke Seguna.
Come riportano i media maltesi, nel corso dell’udienza, le condizioni di salute del parroco trentanovenne che avrebbe lamentato dolori al petto e difficoltà respiratorie, sono peggiorate, fino ad arrivare alla sospensione della seduta, richiedendo l’intervento di un’equipe sanitaria.
Nel frattempo l’Arcidiocesi ha offerto totale collaborazione alle autorità, dichiarando che «Poiché il procedimento è in corso, l’Arcidiocesi non commenterà ulteriormente questo caso e fa appello ai media affinché rispettino la presunzione di innocenza in modo che la giustizia possa fare il suo pieno e giusto corso».