Jason Farrugia e Iosif Galea hanno lasciato tracce dei loro illeciti ovunque. Anche su WhatsApp. È quanto è emerso in tribunale nei giorni scorsi, nel corso delle udienze che vedono coinvolti i due ex funzionari MGA e la moglie di Farrugia, Christine.
Nelle chat i due avrebbero discusso gli affari e i piani aziendali della Malta Gaming Authority, oltre a progetti per fare business insieme. In tal senso, tra i vari dettagli emersi in tribunale, la polizia afferma di aver scoperto sul telefono di Farrugia delle conversazioni di WhatsApp, nelle quali i due discutevano il trasferimento di migliaia di documenti utilizzando la piattaforma WeTransfer, seguita dallo scambio di ingenti somme di denaro corrisposte da Galea a Farrugia.
A prova di ciò ci sarebbe uno screenshot inviato da Galea all’ex funzionario tecnico, che confermava la corretta ricezione dei dati. Gli accertamenti interni della MGA hanno inoltre dimostrato che Farrugia avrebbe più volte visionato ed anche scaricato dati e informazioni al di fuori delle sue autorizzazioni. E non solo; tra i documenti mostrati in aula sono apparse anche delle prove a dimostrazione di come Iosif Galea avesse effettuato l’accesso all’infrastruttura tecnologica di MGA anche dopo il 2013, quando aveva lasciato il posto.
A seguito della denuncia dell’Autorità di gioco, la polizia maltese è risalita all’indirizzo IP utilizzato per accedere ai dati sensibili, riconducendolo a una linea internet intestata a Christine. Dallo stesso terminale, Farrugia avrebbe avuto accesso ad altri due account MGA, uno dei quali appartenuto a Iosif Galea.
In quest’ultimo caso, Farrugia avrebbe modificato alcuni dettagli relativi alle società associate a Galea. Non solo: tra gli apparecchi elettronici sequestrati alla coppia ci sarebbero anche due terminali con adesivi della Malta Gaming Authority.
La stessa MGA afferma che portare fuori dai propri uffici terminali e qualsiasi apparecchio elettronico è assolutamente vietato, ma che nessuno si sarebbe accorto di nulla, prima del rinvenimento dei computer a casa di Farrugia da parte della polizia. Sui device in questione, Farrugia non ha fornito alcuna spiegazione.
Altri messaggi su WhatsApp proverebbero inoltre diversi tentativi di corruzione di un agente di polizia. Tutti i dati rilevati dalle autorità sarebbero stati oggetto di un tentativo di cancellazione a distanza non andato a buon fine: la polizia afferma infatti di essere riuscita a scaricare i dati prima che questi scomparissero.
L’udienza è terminata con la conferma delle accuse nei confronti di Jason Farrugia: estorsione, frode, appropriazione indebita, divulgazione di informazioni riservate, uso improprio del computer e traffico di influenza. Confermati i capi di imputazione anche nei confronti della giovane moglie Christine, nonostante l’opposizione del suo legale.
Dopo una pausa di circa un mese, le udienze del caso Farrugia riprenderanno a luglio.