C’è maretta in Tribunale, dopo che la scorsa settimana un magistrato, chiamato a pronunciarsi su diversi ricorsi presentati dai cittadini multati per aver infranto le regole di quarantena, ha dichiarato che nessun Consiglio locale, comitato regionale o Agenzia ausiliaria ha il potere mettere in atto o avviare qualsiasi procedimento legale nei confronti di persone accusate di aver violato le regole anti Covid-19.
Tutto nasce dal principio che, sebbene le norme sulla quarantena rientrino nella competenza dei Commissari per la giustizia, secondo il pubblico ministero queste non sono esplicitamente elencate tra i reati che gli Ufficiali comunitari sono chiamati a far rispettare.
Il commento, riportato da Times of Malta, cita: «dato che tale potere non è espressamente previsto dalla legge, l’Agenzia di supporto alla Polizia locale (LESA) non può portare avanti procedimenti e perseguire persone per una violazione dei regolamenti in questione».
LESA è una tra le molte Agenzie maltesi che impartiscono multe per violazioni alle restrizioni e regolamenti anti Covid-19, così come la Polizia, l’Autorità del Turismo e quella dei Trasporti.
La decisione del magistrato è stata presa sulla base di due ricorsi separati presentati da un uomo e una donna, entrambi multati dagli ufficiali della LESA, rispettivamente di 10mila euro e di 3mila euro, per aver violato le regole di quarantena.
Nonostante però quanto dichiarato dal pubblico ministero, tira dritto Svetlick Flores, l’amministratore delegato dell’Agenzia, sostenendo che continueranno comunque a portare avanti i procedimenti legali nei confronti delle persone che sono state multate. Secondo Flores, infatti, saranno le sentenze finali a determinare le azioni da intraprendere: «Il procedimento continuerà davanti ai Tribunali e ai commissari per la giustizia, dove l’Agenzia sta esponendo le sue argomentazioni legali».