Emergono nuovi elementi sul blitz antidroga effettuato dalla polizia a Valletta, lo scorso 23 agosto. E si aggrava la posizione di Murat Nazwan e Judith Bakoush, i due trentunenni finiti in custodia cautelare già nei giorni scorsi. Secondo quanto emerso in tribunale nella seduta di mercoledì mattina, la coppia avrebbe infatti utilizzato il figlio della donna, di soli 7 anni, per nascondere la droga in caso di controlli da parte delle forze dell’ordine.
Eventualità che si è manifestata proprio in occasione dell’incursione della polizia nella loro casa situata nella capitale, in Old Hospital Street, con i poliziotti che avrebbero scoperto il piccolo mentre tentava di nascondere le sostanze sotto un letto pieghevole.
A confermare il compito assegnatogli dalla madre e dal suo compagno è stato proprio il bambino, che è stato immediatamente consegnato ai servizi sociali. Successivamente il tribunale ha emesso un ordine di custodia, che di fatto affida temporaneamente il figlio di Bakoush allo Stato.
L’operazione di polizia è scattata dopo un lungo periodo di sorveglianza dell’abitazione, una sorta di fortino della droga con tanto di sbarre di metallo, attorno al quale era stato notato movimento sospetto, con numerosi tossicodipendenti noti alle autorità recarsi regolarmente a casa della coppia. Di questi, cinque o sei sarebbero stati trovati in possesso di droga nei pressi della casa della coppia durante il blitz, e immediatamente tratti in arresto. Infine, uno di loro avrebbe confermato sotto giuramento di aver comprato più volte sostanze stupefacenti dagli imputati.
Oltre alle accuse per traffico di cocaina, eroina, marijuana e crack, a Bakoush viene inoltre contestato il reato di usura, in quanto avrebbe prestato soldi a diverse persone, chiedendone la restituzione con ingenti maggiorazioni.
Non solo: nell’abitazione di Bakoush e Nazwan sarebbero state trovate due casseforti, contenenti migliaia di euro in contanti e oggetti d’oro. Un aspetto che appesantisce ancora di più la posizione della donna, in quanto già gravata da un provvedimento di congelamento dei beni. Il possesso di ingenti somme di denaro potrebbe quindi costituire una violazione dei provvedimenti già in atto prima del recente arresto.
La prossima udienza, nella quale verranno discussi i termini per la libertà su cauzione, è fissata per mercoledì 14 settembre.