Sospensione condizionale di un anno per due cacciatori (nello specifico dei “trappers”, ovvero coloro impegnati nella cattura mediante trappole) condannati dopo essere stati riconosciuti colpevoli di aggressione e di aver causato lievi ferite a due membri dello staff di BirdLife Malta. L’incidente, avvenuto tre anni fa nei pressi di Maghtab, ha visto un padre e un figlio, Joseph e Carmel Grech, attaccare senza preavviso il team della Ong mentre percorreva una strada pubblica.
In un comunicato, BirdLife ha spiegato che gli attivisti si trovavano nella zona per segnalare un’attività di cattura illegale di uccelli a Ghallis, un’operazione a cui la polizia aveva già dato seguito. Tuttavia, mentre i membri dell’Ong stavano raggiungendo il loro veicolo per rientrare, due uomini sono improvvisamente spuntati da un cantiere navale nelle vicinanze, insultandoli e riprendendoli con il telefonino.
Preoccupata per la sicurezza del gruppo, una delle attiviste ha iniziato a sua volta a registrare l’episodio, innescando la reazione di Joseph Grech che l’ha strattonata nel tentativo di strapparle il telefonino dalle mani, causandole ferite lievi. Carmel Grech, invece, ha aggredito un altro membro del team, spingendola contro un muro di pietra e tentando di colpirla con un pugno, provocando ulteriori lesioni.

Dopo la denuncia presentata dagli attivisti alla stazione di polizia di Naxxar con tanto di fotografie e certificati medici, il magistrato Yana Micallef Stafrace ha riconosciuto entrambi gli uomini colpevoli di aggressione e lesioni lievi. Tuttavia, sono stati assolti dalle accuse relative a spinte, abusi verbali e minacce poiché la polizia non ha fornito prove che gli imputati fossero stati debitamente informati entro il limite di tre mesi previsto dalla legge. Di conseguenza, tali accuse sono cadute in prescrizione.
Joseph e Carmel Grech sono stati dunque condannati con sospensione condizionale della pena per un anno; una sentenza che ha suscitato la reazione del Ceo di BirdLife Malta, Mark Sultana, il quale ha espresso rammarico per il fatto che un vizio procedurale abbia permesso agli aggressori di evitare la piena responsabilità delle loro azioni.
«BirdLife Malta conosce bene le leggi e le rispetta, così come rispettiamo i nostri protocolli interni per garantire la sicurezza dei nostri operatori sul campo. Ci aspettiamo la piena collaborazione della polizia in questi casi affinché venga fatta giustizia. Il mancato rispetto delle tempistiche per la notifica ha permesso agli aggressori di sottrarsi a parte delle conseguenze delle loro inaccettabili azioni. Per questo motivo, invieremo una lettera al Commissario di Polizia per chiarire la questione», ha dichiarato Sultana.
(photo credits: BirdLife Malta)
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