Torna in aula il processo a carico di Fabian Medina Paira, cittadino colombiano di 21 anni che il 7 agosto avrebbe brutalmente aggredito a colpi di arma da taglio una sua connazionale di 25 anni sulla spiaggia rocciosa nei pressi di Triq il-Wilga, a St. Julian’s.
La giovane donna era stata trasportata in ospedale in condizioni disperate, sottoposta ad un intervento chirurgico d’urgenza salvavita. Il sospettato è stato fermato nel giro di qualche ora a Pembroke, intercettato dalla polizia in base alle immagini fornite dalle telecamere di sicurezza nella zona dell’aggressione.
In tribunale è stato chiamato a deporre l’amico della vittima presente quella mattina sulla spiaggia, da lei identificato con il nome di “Ernesto”. L’uomo ha raccontato anche gli attimi concitati che si sono susseguiti subito dopo l’aggressione, quando ha temuto che la giovane stesse per morirgli tra le braccia.
Secondo la ricostruzione fornita dal testimone, i due si trovavano in spiaggia insieme ad un’altra coppia quando notarono comportamenti “non normali” in un individuo seduto lì vicino, Medina Paira.
Verso le 8:00 del mattino, l’altra coppia lasciò la spiaggia così la vittima ed “Ernesto”, rimasti soli, decisero di andare a fare una nuotata. Improvvisamente, mentre stavano chiacchierando in acqua, videro lo stesso “strano” individuo di prima dirigersi verso la borsa della giovane donna sulla riva. Tra le mani pare stringesse una bottiglia di vetro rotta che aveva infranto poco prima sulle rocce.
La vittima sarebbe corsa fuori dall’acqua per riappropriarsi dei suoi effetti personali scontrandosi con Medina Paira che l’avrebbe prima spinta e poi assalita con l’oggetto tagliente. Il testimone ha raccontato di aver tentato di rincorrere l’aggressore ma di essere subito tornato indietro per soccorrere l’amica, dopo averla vista ricoperta di sangue, pallida in volto, in stato pressochè incosciente e con una profonda lacerazione al petto che ha provato a tamponare con le mani, mentre cercava aiuto tra i passanti.
Un medico del pronto soccorso ha riferito che la vittima presentava due ferite al torace, una profonda circa un centimetro e un’altra più ridotta e superficiale. Nei polmoni c’era anche del sangue e stava rischiando di morire.
Al procedimento ha assistito anche l’imputato, Fabian Medina Paira, che ha più volte interrotto l’udienza lamentando che “nessuno lo stava aiutando” e sostenendo di sentirsi in pericolo in carcere. Nonostante gli ammonimenti e i tentativi di ristabilire l’ordine in tribunale, il 21enne accusato di tentato omicidio, gravi lesioni personali, violazione della quiete pubblica e vagabondaggio è stato allontanato dall’aula.