Ha preso il via lunedì la raccolta prove del procedimento a carico di Harold Mamo, un insegnante di Hamrun di 56 anni, accusato di aver procurato falsi contratti di locazione a cittadini di Paesi terzi consentendo così loro di ottenere permessi di soggiorno, chiaramente illegali. Secondo le contestazioni, Mamo avrebbe registrato un numero insolitamente alto di persone presso le sue proprietà o altre a lui connesse.
L’inchiesta è iniziata nell’agosto scorso, dopo che un post pubblicato su Facebook dall’avvocato ed ex parlamentare Jason Azzopardi ha rivelato la presenza di una cassetta postale “sospetta” installata all’esterno di una casa disabitata a Msida, piena di documenti indirizzati a cittadini stranieri. Le lettere in questione, spedite dall’Agenzia Identità, indicavano che molte persone risultavano registrate a indirizzi collegati a Mamo.
Durante gli interrogatori, l’insegnante ha dichiarato di non essere in grado di leggere né scrivere bene, e di avere scarsa dimestichezza con l’uso del computer, attribuendo le sue entrate esclusivamente alle lezioni private e agli affitti che gli avrebbero permesso di condurre una vita a suo dire modesta. Tuttavia, le indagini hanno portato alla scoperta di numerosi contratti di locazione, molti dei quali ritenuti falsi, collegati a proprietà collocate in diverse località, tra cui Msida, Sliema e Siggiewi.
Anthony Attard, coinvolto nel presunto racket, ha ammesso di aver installato cassette postali presso le proprietà di Mamo – dietro sua esplicita richiesta – e di aver registrato persone a casa dei suoi genitori a Siggiewi. Anche lui è stato indagato e ha collaborato con le autorità, ricevendo una condanna con pena sospesa.
Un cittadino pakistano, uno dei tanti individui coinvolti, ha raccontato di essersi rivolto al 56enne tramite un’agenzia immobiliare trovata su Facebook. L’uomo ha spiegato di aver avuto bisogno solo di un indirizzo per motivi burocratici, e non di una residenza fisica. Altri testimoni hanno confermato situazioni simili, descrivendo incontri con Mamo presso un salone di parrucchiere da uomo a Gwardamangia, dove venivano stipulati contratti mai rispettati.
Durante una perquisizione nel salone, la polizia ha trovato circa 9.000 euro in contanti, una miriade di contratti d’affitto e documentazione indirizzata a cittadini stranieri. Secondo un ufficiale del Dipartimento per i crimini finanziari, tra il 2019 e il 2023, Mamo ha dichiarato entrate significative derivanti dagli affitti, con 540 contratti registrati solo nel 2023.
Durante l’interrogatorio, l’insegnante ha minimizzato le accuse, chiedendo informazioni sulle potenziali multe e affermando che “c’è chi aveva fatto di peggio”. La sua difesa ha richiesto il rilascio su cauzione, ma il tribunale ha deciso di rinviare la decisione fino alla deposizione degli altri cittadini extracomunitari coinvolti.
(immagine di archivio)
Il Corriere di Malta è anche su WhatsApp. Basta cliccare qui per iscriverti al canale e rimanere sempre aggiornato