È stato rilasciato su cauzione Nazzareno “Ronald” Dalli, 43enne accusato di aver accoltellato le figlie di 12 e 15 anni della sua ex compagna, una delle quali sopravvissuta miracolosamente all’aggressione.
La vicenda si è verificata lo scorso 9 marzo nell’abitazione di Triq San Tumas, a Marsa, dove le giovani vittime vivono insieme al fratello e alla madre che, qualche mese prima, aveva messo la parola “fine” alla relazione a causa della natura violenta dell’uomo che la spinse più volte a chiedere aiuto alla polizia.
Una decisione mai digerita dall’imputato – che continua a dichiararsi non colpevole – accusato di tentato omicidio, aggressione, gravi lesioni personali, sequestro di persona, porto abusivo d’arma da taglio, possesso di cocaina, esercizio abusivo della professione di guardia privata e recidiva.
L’aggressore si sarebbe accanito in particolare sulla figlia più giovane della donna, che si è salvata miracolosamente dopo aver incassato 16 fendenti, uno dei quali ha causato un’emorragia allo stomaco che le ha procurato la perdita del 40% del sangue in circolazione. La sorella maggiore, invece, è riuscita a fuggire dall’aguzzino trovando rifugio sul tetto dell’abitazione, cavandosela con alcune ferite di lieve entità.
Oltre ai cruenti dettagli della scena del crimine, durante la raccolta prove è emerso che Nazzareno Dalli, prima dell’aggressione, sarebbe stato reduce da un’intera nottata trascorsa ad assumere alcol e cocaina ed i movimenti di quella serata sembrano aver trovato riscontro nei contenuti postati sui social. Una foto lo avrebbe immortalato con un coltello da 30 centimetri infilato nella cintura, pubblicato insieme alla scritta “vendetta”.
Durante le ultime udienze sono state ascoltate diverse testimonianze, tra cui quelle di un portavoce della Caritas e di alcuni funzionari penitenziari e psicologi, che hanno riferito di un significativo miglioramento nel comportamento di Dalli durante la detenzione, dimostrando di essere disposto a ricevere supporto.
Proprio alla luce di questo cambiamento, unito alle prove depositate in tribunale, la difesa ha chiesto, e ottenuto, la concessione della libertà su cauzione per il proprio assistito con alcune condizioni: obbligo di firma due volte a settimana, distanza di sicurezza dai testimoni e coprifuoco serale. Inoltre, l’imputato è tenuto a versare un deposito di 10.000 euro e una garanzia personale di 20.000 euro. Si pensa che il Procuratore Generale presenterà ricorso contro la decisione della Corte, per chiedere il ri-arresto dell’imputato.