Un uomo di 59 anni, Lawrence Micallef, è stato condannato a scontare 12 anni di reclusione dopo che ha ammesso di aver stuprato ed abusato sessualmente dei figli e di una bambina parente della sua compagna, mentre quest’ultima stava lottando contro il cancro.
La relazione tra i due andava avanti dal 2009 e sarebbe terminata dieci anni dopo, nel gennaio del 2019, quando la donna venne a conoscenza delle violenze che si erano susseguite ininterrottamente nei tre anni precedenti.
Secondo la cronologia dei fatti ricostruita in tribunale, a parlare sarebbe stata proprio una delle vittime, all’epoca minorenne. Il piccolo era solito trascorrere molto tempo dallo zio. Un’abitudine che aveva “infastidito” il compagno della madre, (chiamato dai bambini “papà”), gettando nella preoccupazione anche la donna che, angosciata, mise sotto torchio il figlio portando alla luce la drammatica realtà. Il bambino le rivelò infatti che non era lo zio quello di cui preoccuparsi, bensì il “papà”, che da tre anni stava abusando di lui.
Le violenze sono infatti cominciate quando la vittima aveva 9 anni, e spesso si sarebbero verificate anche quotidianamente, tanto da non riuscire a ricordare nemmeno il numero di episodi.
Tutto pare che iniziasse con Micallef che chiedeva al piccolo di raggiungerlo per aiutarlo a rassettare la casa, salvo poi costringerlo a praticare atti sessuali a cui si sottometteva dietro la minaccia di essere gettato dalle scogliere qualora si fosse rifiutato.
Tutto questo si verificava mentre la madre delle vittime era ricoverata a letto, impossibilitata a muoversi a causa della chemioterapia e dei numerosi interventi che aveva dovuto subire per sconfiggere il cancro. Una situazione che aveva spinto il minore a non fare parola con lei su quanto stava subendo, per non crearle altre preoccupazioni, mentre dall’altro lato Micallef lo soggiogava ricordandogli che, se avesse parlato, l’uomo sarebbe finito in carcere, il bimbo in istituto e la mamma sottoterra.
Anche il fratello maggiore è stato vittima di violenze. Nel 2016, all’età di 18 anni circa, il giovane si era rivolto a suo “papà” per chiedergli consiglio su come comportarsi con una ragazzina che gli piaceva. A quel punto l’uomo decise di costringerlo a praticargli del sesso orale, per “fargli vedere come si faceva”. In un’altra occasione Micallef stava accompagnando il giovane al lavoro, quando parcheggiò il suo furgone nella zona industriale di Hal Far chiedendo al giovane di scendere dal veicolo per compiere su di lui gli stessi abusi che aveva riservato al fratellino.
Nel 2018 è toccato ad una bambina, all’epoca 13enne, parente della compagna di Micallef. L’imputato era andato a prenderla a scuola, ma invece di portarla a casa, si era fermato con il furgone in una zona appartata vicino alla Playmobil, dove le chiese di abbassarsi i pantaloni per “fare cose da grandi”. La giovane si era rifiutata, ma capendo di non avere scampo, dovette cedere, sempre sotto minaccia.
Lawrence Micallef è stato accusato di diversi reati tra cui stupro aggravato, atti sessuali con minori e contaminazione di minore. A fronte dell’ammissione dei capi di accusa, l’imputato è stato condannato a scontare 12 anni di reclusione.