Paradisi Fiscali ed evasioni, la Commissione europea denuncia anche Malta.
Nel mirino ci sono sei Paesi dell’Unione Europea: Lussemburgo, Paesi bassi, Irlanda, Cipro, Ungheria e appunto Malta.
A questi Stati si imputa di minacciare la ripresa economica in quanto ostacolerebbero la raccolta del gettito, fondamentale nel post pandemia da COVID-19.
Nella relazione annuale sulla tassazione del 2021 l’esecutivo europeo sottolinea la perdita di 37 miliardi di euro che non possono raggiungere le società dell’Unione Europea.
La Commissione rileva “tanti indizi” che “insieme costituiscono un corpo di prove” per determinare se un Paese ha attuato strategie di evasione fiscale.
Quali sono questi comportamenti “sospetti” individuati dall’Unione Europea?
Nella relazione si parla di flussi elevati da parte di Stati membri Ue verso i centri finanziari offshore (OFC).
Qui la criticità da verificare riguarda il fatto che quest’ultimi sono probabilmente usati in schemi di pianificazione fiscale aggressiva.
Nel mirino finiscono alcuni stati membri i quali hanno un rapporto IDE/PIL estremamente elevato. Un esempio su tutti: lo stock di investimenti diretti esteri in Lussemburgo rappresenta circa 55 volte il PIL del paese.
Con flussi più contenuti anche Cipro, Malta, i Paesi Bassi e l’Irlanda mostrano stock di investimenti esteri in entrata o in uscita molto più grandi della loro rispettiva produzione interna.
Un altro nodo gira intorno agli investimenti diretti tramite società a destinazione specifica (SPE).
È chiaro che possono essere un veicolo per la pianificazione fiscale.
Anche in questo caso, nel 2019, Cipro, Malta, Lussemburgo e Paesi Bassi, insieme all’Ungheria, hanno mostrato un uso significativo di società a destinazione specifica per gli investimenti diretti esteri sia in entrata che in uscita.
Nello specifico Malta ha un alto rapporto tra i flussi di royalty in uscita e il PIL.
Tra scappatoie e leggi fiscali sembra davvero che questa volta la Commissione europea voglia vederci chiaro.
Nelle presunte elusioni finiscono anche i beni immateriali come ad esempio il diritto intellettuale e i prestiti intra-aziendali.