«Come giustificherete l‘arresto per una donna che interrompe la gravidanza?».
La domanda choc di Marlene Farrugia, parlamentare indipendente, è rivolta ai conservatori.
La sua proposta di legge di depenalizzare l’aborto sembra mettere in crisi l’intero tessuto politico maltese.
Una “bomba” culturale che esplode sul tavoli sia dei nazionalisti, per i quali l’iter e la discussione sono particolarmente scivolosi, sia per i laburisti, che preferirebbero affrontare la questione posticipando qualsiasi dibattito in merito.
Questa recente presa di posizione della parlamentare maltese, dunque, da un lato spiazza il contesto politico del Paese, dall’altro, suscita polemiche per la presunta “incoerenza” che viene mossa nei confronti di chi undici anni fa si dichiarava contrario alla pillola del giorno dopo.
C’è dunque chi ci vede una presa di posizione diversa e un cambiamento inevitabile al passo con i tempi e chi una incoerenza politica e programmatica proprio rispetto a quanto è avvenuto undici anni fa.
La questione dell’aborto resta comunque un dibattito sempre acceso.
Tra il diritto alla vita e il diritto di una donna di scegliere in base a tante motivazioni difficilmente argomentabili da chi non le vive in prima persona.
Intanto la Farrugia va avanti per la sua strada.
E come fece il suo ex marito, Jeffrey Pullicino, che nel 2010, propose una legge per il divorzio, cerca di anticipare i tempi.
Pur consapevole che il tessuto largamente cattolico dell’isola osteggia senza mezze misure l’aborto.