Quella degli adolescenti è una fascia d’età che non sempre viene seguita con attenzione.
Ma a Malta qualcosa si sta realizzando per andare incontro ai giovanissimi che hanno problemi di disagio e di tossicodipendenza.
A Tal-Inwar, a Siggiewi, è in costruzione un centro terapeutico che sarà gestito dalla Caritas, mentre i costi saranno sostenuti dal governo.
L’obiettivo principale del centro è quello di offrire un programma residenziale di assistenza a 14 ragazzi, ma sarà utilizzato anche come servizio diurno di riabilitazione per tossicomani.
I residenti potranno seguire corsi di agricoltura, falegnameria, ceramica e sport, e avranno la possibilità di studiare il maltese, l’inglese e la matematica.
Al centro ha fatto visita l’arcivescovo Charles Scicluna, che ha rivolto un appello alle forze politiche affinché non venga approvata la riforma che prevede la liberalizzazione della cannabis.
Il governo guidato da Robert Abela ha infatti previsto una “rivoluzione” che consente di coltivare in casa le piante (massimo 4) e di detenere legalmente fino a 7 grammi per uso personale. E alla Chiesa questo cambio di marcia non piace affatto.
Il direttore della Caritas Anthony Gatt ha detto che l’anno scorso l’associazione ha assistito circa 800 persone, il 25% delle quali aveva un problema di cannabis.
Il presidente emerito George Abela, che è un membro del consiglio e capo progetto della costruzione del centro, ha detto che gli adolescenti saranno assistiti quando il loro problema è ancora in fase iniziale, e questo consentirà di evitare danni maggiori.
Il centro, ha aggiunto Abela, riempirà un vuoto che esiste a Malta, poiché gli adolescenti sono attualmente trattati insieme agli adulti. Inoltre, gli operatori offriranno un sostegno anche ai familiari dei residenti.