Sette detenute transgender del carcere Corradino Correctional Facility saranno risarcite dal direttore della struttura, per una somma di 4000 euro, per violazione dei loro diritti, e di 1000 euro per il mancato rispetto della loro dignità personale.
Alcuni dei detenuti ormai passati definitivamente al genere femminile erano costretti a dividere le celle con carcerati uomini, senza poter passare al carcere femminile perché avrebbero perso la possibilità di studiare e lavorare.
Alle sette detenute venivano continuamente rivolte allusioni di tipo sessuale da parte non solo degli altri carcerati, ma fatto anche più grave da parte delle guardie carcerarie; queste ultime le avrebbero “consapevolmente e ripetutamente” esposte a situazioni pericolose di tipo psicologico e sessuale.
Il loro diritto alla vita privata era precluso, dovevano aspettare che tutti gli altri uomini facessero la doccia per potersi lavare, con il rischio di rimanere sporche.
Secondo il giudice Silvio Meli il trattamento riservato dalle parti rientrerebbe nei parametri stabiliti da Strasburgo per violazione dei loro diritti. Le sette detenute sono state assistite dai fondatori dell’Aditus dott. Neil Falzon e la dott.ssa Carla Camilleri, e dall’avvocato Cedric Mifsud di Mifsud e Mifsud Advocates
Il governo maltese ha già comunicato a seguito di questa importante sentenza di essere già al lavoro per far fronte a situazioni di questo tipo. Verrà fornita alle guardie carcerarie una formazione adeguata in merito alla diversità di genere, mentre il trattamento dovrà essere lo stesso per tutti i detenuti senza alcuna discriminazione in base al genere, in linea con quelle che sono le attuali norme della Comunità Europea.