Il primo ministro Joseph Muscat ha dichiarato di essere pronto a incontrare le donne che hanno protestato con un sit-in all’esterno dell’Ouberge de Castille, il palazzo del Governo a Valletta.
Le attiviste, riunite nel movimento OccupyJustice, chiedono il licenziamento del procuratore generale e del commissario di polizia a seguito dell’omicidio di Daphne Caruana Galizia. Fino a ieri lamentavano di essere state ignorate da Muscat.
Nel corso di un incontro pubblico a Rabat, invece, il capo del governo ha confermato la sua disponibilità, sottolineando che, al di là della protesta organizzata fuori dai suoi uffici, non ha mai ricevuto la specifica richiesta di un incontro.
Muscat ha quindi anticipato di non condividere le richieste di licenziamento, non essendoci – secondo lui – alcuna mancanza nello svolgimento delle funzioni da parte dei due pubblici ufficiali chiamati in causa.
Nel suo discorso il dottor Muscat ha anche difeso la decisione di andare a Dubai la scorsa settimana per intervenire ad una conferenza sulla vendita dei passaporti maltesi. Ha sostenuto che era suo dovere lavorare per il paese e attirare investimenti a Malta.
Il primo ministro ha poi affermato che tutti coloro che tentano di strumentalizzare politicamente l’omicidio di Daphne Caruana Galizia otterranno l’effetto opposto, mentre l’opinione pubblica, che per la maggior parte giudica in silenzio, è a fianco dell’operato del governo.
Ha rinnovato comunque il suo rispetto per chi ha un’opinione diversa o è preoccupato per il futuro del paese, e promesso il suo impegno per avviare la riforma costituzionale, a maggior ragione dopo una drammatica vicenda che ha rimesso in discussione l’organizzazione delle istituzioni.