Non si rassegnano. Dopo il doppio rifiuto di concessione della grazia, Alfred e George Degiorgio tornano alla carica. Attraverso il loro avvocato William Cuschieri, i due presunti esecutori materiali dell’assassinio di Daphne Caruana Galizia si sono rivolti al vicedirettore esecutivo di Europol, Will Van Gemert, per chiedergli di intervenire affinché «la giustizia a Malta sia servita in modo uniforme e non selettivo».
In una lettera inviata a Van Gemert, Cuschieri ha scritto che i suoi clienti sono in possesso di informazioni delicate e vogliono condividerle solo con i funzionari della “polizia” dell’Unione europea.
Il legale ha aggiunto che Europol potrebbe poi riferire a un magistrato maltese le notizie acquisite dai Degiorgio.
Perché fare un giro così largo? Perché – ha ribadito Cuschieri – i due fratelli non si fidano delle istituzioni maltesi, ma sentono comunque la necessità di rivelare quanto è a loro conoscenza.
L’avvocato ha tenuto inoltre a precisare che la sollecitazione inviata a Van Gemert non interferisce in alcun modo con il processo a cui i Degiorgio sono sottoposti perché ritenuti i killer della giornalista Caruana Galizia.
È da tempo che i due fratelli affermano che le autorità maltesi non vogliono ascoltarli perché temono ciò che hanno da dire: sostengono, infatti, di poter fornire elementi utili sul presunto coinvolgimento dell’ex ministro dell’economia Chris Cardona nell’omicidio di Daphne e sul presunto coinvolgimento del ministro Carmelo Abela in gravi crimini, compresa la complicità in una rapina a mano armata.
Sia Cardona che Abela hanno sempre sostenuto che le affermazioni dei Degiorgio sono false.