«Ci sono criminali ovunque si guardi adesso, la situazione è disperata». Così ha scritto la giornalista d’inchiesta Daphne Caruana Galizia nell’ultimo post pubblicato sul suo blog, prima che un’autobomba la facesse saltare in aria.
Questo atto di terrorismo mafioso, maturato in seguito alle sue inchieste sulla corruzione politica dei vertici dello stato maltese, è accaduto in un Paese Europeo. Partendo da questo presupposto domani mattina, dalle 10 alle 13, cittadini ed associazioni si ritroveranno davanti al Consolato di Malta di Catania, in via Martiri della Libertà 14, per protestare pacificamente per il silenzio dell’Europa e dell’Italia sull’assassinio.
Un evento che non vedrà l’esposizione di bandiere e simboli afferenti partiti politici e delle associazioni aderenti all’evento proprio per garantire la massima apartiticità della manifestazione.
«Questo delitto – scrivono gli organizzatori in una nota – è una minaccia pericolosa e aperta all’intera Europa, Europa che vergognosamente tace! Il silenzio dei capi di Stato europei compresa l’Italia, manifesta la fragilità delle istituzioni, il cui omertoso no comment può indurre a pensare che vi siano indicibili equilibri da tutelare».
Al tempo stesso si ritiene ignobile «che nessun esponente dei partiti italiani o del governo, nessun rappresentante dei vertici dello Stato italiano, abbia espresso ferma condanna rispetto all’accaduto considerato che la Caruana Galizia aveva denunciato gli intrecci affaristici tra il governo dell’Azerbaijan e l’Italia nella costruzione del gasdotto Tap (Trans Adriatic Pipeline, un gasdotto che collegherà l’Italia e la Grecia passando per l’Albania, consentendo l’afflusso di gas naturale proveniente dal Medio Oriente, dal Caucaso e dall’area del Mar Caspio) col suo giro di appalti e profitti miliardari e lo scempio ambientale che esso comporta in Salento nella terra degli ulivi».
«Qualsiasi denuncia giornalistica – proseguono – per quanto coraggiosa, risulta impotente se non trova orecchie disponibili ad ascoltarla e persone pronte ad attivarsi e a trarne le opportune conseguenze. Il premier maltese Muscat, costretto alle dimissioni durante il suo mandato di guida europea, proprio a seguito dello scandalo che lo ha riguardato direttamente, afferma in modo scontato che ‘nessuna rivalità giustifica una morte del genere’, ma questa sua dichiarazione risuona tardiva e insufficiente».
Nella nota si evidenzia poi come la giornalista Caruana Galizia, sull’Espresso e suo blog, producendo una grande quantità di prove documentali, aveva scoperchiato l’enorme flusso di denaro utilizzato per condizionare le scelte europee, (ad esempio, pagando tangenti ad europarlamentari affinché chiudessero un occhio sulle violazioni dei diritti umani in Azerrbaijan) tra i vertici dello stato azero e quelli dei paesi europei come Malta.
«Questo stato di cose – conclude la nota – ci indigna profondamente sia come cittadini europei che come associazioni autonome impegnate a favorire il rispetto della legalità e dei diritti democratici, tra i quali quello della tutela della libera informazione. Pertanto chiediamo all’Europa d’istituire una commissione d’inchiesta che chiarisca e vigili sulle indagini che si stanno svolgendo a Malta su questo orribile atto eversivo. Chiediamo al Governo italiano di far intervenire la commissione anticorruzione perchè valuti il risultato delle inchieste della Caruana Galizia sulla Tap, e nelle more, di bloccare i lavori Tap in salento. Chiediamo ai liberi movimenti di tutte le città italiane di svolgere analoghe manifestazioni per far sentire alto e forte il richiamo alla tutela dei giornalisti esposti nelle inchieste anticorruzione e antimafia, per fare chiarezza in tempi rapidi sul brutale omicidio della giornalista Caruana Galizia».
Tra i firmatari della nota il Movimento Agende Rosse – Gruppo “F. Morvillo” di Catania, Fondazione “La città invisibile”.
Aderiscono alla manifestazione: Associazione “Antimafia e Legalità”, il Comitato “Angelo Niceta”.
I giornalisti e le testate: Luciano Mirone (L’informazione.eu), Pier Luigi Di Rosa (Sudpress), Sicilia Network, Nicola Borzi (Il Sole 24 Ore), AntimafiaDuemila, Marco Benanti (Le iene sicule).
(articolo pubblicato originariamente sul sito Antimafia Duemila)